Ponte: al via rimozione asfalto sul moncone ovest
Oggi alle 16 in Comune ci sarà la firma del contratto unico per la demolizione e ricostruzione del viadotto. Accordo per misure antimafia

GENOVA - La pioggia non ha ostacolato la prosecuzione delle opere propedeutiche alla demolizione di ponte Morandi. Le aziende che si stanno occupando dello smantellamento hanno iniziato il lavoro di rimozione dell'asfalto sull'impalcato del moncone ovest del viadotto Polcevera. Oltre a questa operazione è in corso anche la rimozione dei new-jersey in cemento che si trovano tra le carreggiate. L'obiettivo è alleggerire la struttura in modo da iniziare, entro la fine della prossima settimana, lo smontaggio vero e proprio del viadotto. Si lavorerà, per questo, anche nel fine settimana.
Accordo per misure antimafia
Oggi alle 16 in Comune ci sarà la firma del contratto unico per la demolizione e ricostruzione del viadotto. Ci saranno l'architetto Piano, il sindaco Bucci, il governatore Toti, i rappresentati delle ditte. Intanto è stato firmato in prefettura il protocollo d'intesa per prevenire l'infiltrazione criminale nei cantieri. Tra i punti, l'impegno del commissario a inserire in ogni contratto le clausole risolutorie a garanzia antimafia.
Team aziende nuovo viadotto rischia un pezzo
Oggi, come detto, ci sarà la firma del contratto unico per la demolizione e la ricostruzione del ponte Morandi, ma la «squadra» potrebbe perdere un pezzo. La bozza del contratto per la demolizione è ancora oggetto di discussione. Almeno una delle cinque aziende demolitrici, la genovese Vernazza (le altre sono Omini, Fagioli, Ipe progetti e Ireos), potrebbe chiamarsi fuori. Il nodo principale sarebbe quello delle penali legate ai tempi della demolizione, si parla del 10% del contratto che vale circa 20 milioni. La demolizione si dovrebbe chiudere entro fine aprile ma la zona est è ancora sotto sequestro ed è difficile dire quando saranno tolti i sigilli per poterci operare.
Le prossime ore saranno cruciali
Ma ci sarebbero anche altri punti da chiarire. Le prossime ore saranno cruciali per capire se è possibile trovare un'intesa. Un'altra azienda genovese, Carena, si era sfilata prima della firma del decreto per l'assegnazione lavori perché non era stato raggiunto l'accordo economico. Se Vernazza lasciasse, nella cordata resterebbe un solo genovese, Ireos spa.
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