27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Decreto sicurezza

La Lega festeggia in piazza il decreto Salvini: «La pacchia è finita»

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini esulta: «Non è incostituzionale. Solo i reduci di sinistra ritengono che l'immigrazione non sia problema»

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine del voto finale per il decreto Sicurezza nell'aula della Camera
Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine del voto finale per il decreto Sicurezza nell'aula della Camera Foto: Claudio Peri | ANSA ANSA

ROMA«Il decreto Salvini è legge. La pacchia è finita». Questa la scritta sullo striscione che tutti i deputati leghisti hanno srotolato questa mattina a piazza Montecitorio, per celebrare insieme al loro leader Matteo Salvini l'approvazione in via definitiva del decreto sicurezza ieri alla Camera. «La Lega e il governo – ha detto il ministro dell'Interno – stanno risolvendo problemi irrisolti da anni, io son contento perché stiamo facendo in cinque mesi quello che altri non hanno fatto in cinque anni. Il dl sicurezza è un decreto che limita il business dell'immigrazione clandestina, dà più potere ai sindaci, inasprisce la lotta alla mafia e alla droga».

La risposta alle critiche
Salvini respinge le accuse di incostituzionalità del provvedimento: «Si tratta di un decreto che esce dal ministero dell'interno e che garantisce il controllo delle regole e della sicurezza in Italia. Non ci possono essere dubbi di costituzionalità». Quanto alle proteste che si sono sollevate da sinistra, il vicepremier e leader della Lega contrattacca i critici, accusandoli di non conoscere i reali contenuti del provvedimento: «Vorrei sapere dalle opposizioni – ha aggiunto – quanti hanno letto il decreto. Chi lo ha letto si rende conto che il sistema Sprar non viene toccato: anzi, avranno più diritti i rifugiati veri che oggi erano fuori dal sistema Sprar. Perché se tu dai tutto a tutti, anche a chi non ne ha diritto, gli aventi diritto stanno fuori dalla porta. Con queste regole i richiedenti asilo riconosciuti avranno tutti accesso allo Sprar». E ancora «altra barzelletta del Pd che non ha letto il decreto è che noi incentiveremo i centri piccoli perché nei centri grossi la spesa che ho tagliato arriverà a essere di 19 euro, pensiamo a Mineo e ad altri centri ereditati con migliaia di persone. Nei centri piccoli la spesa è di 25/26 euro a testa quindi le opposizioni hanno fatto opposizione su idee inesistenti».

L'esultanza della Lega
Salvini ha espresso soddisfazione da subito dopo il voto dell'aula della Camera, che ha visto una larga approvazione del suo decreto in via definitiva: «Bene, sono molto contento, giornata memorabile, sono felice». Salvini non ha risposto a una domanda sull'allargamento della maggioranza, in questo voto, ai gruppi del centrodestra: «Sono soddisfatto – ha detto ai cronisti prima di lasciare Montecitorio – che sia rimasto qualche reduce di sinistra a ritenere che l'immigrazione clandestina non sia un problema e che la sicurezza sia una cosa di destra, mentre è una cosa di tutti». I ringraziamenti al segretario del partito arrivano anche dal vicecapogruppo vicario alla Camera, Fabrizio Cecchetti: «Espulsioni per i richiedenti asilo che si macchiano di reati gravi nel nostro Paese, sanzioni per l'accattonaggio molesto, galera per chi organizza occupazioni e sfrutta i mendicanti, assunzioni nella polizia locale, costruzione di nuove carceri. In una parola, più sicurezza. E grazie al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, tutto questo ora è realtà. Dalle parole ai fatti: grazie al ministro Salvini, che ha saputo attuare in tempi brevi uno dei punti cardine del programma della Lega, il parlamento approva un provvedimento che comporta più certezza e sicurezza per i cittadini, più tutela per i sindaci e maggiori garanzie per gli italiani».