29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Infrastrutture

Toninelli e il nuovo ponte di Genova: «Deciderà il commissario, non il governo»

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti risponde al question time alla Camera in merito alla ricostruzione del Ponte Morandi

ROMA - «Il Governo non interviene direttamente nella scelta del contraente, ma pone al Commissario precisi paletti normativi, quantomeno per evitare che la scelta determini indebiti vantaggi competitivi nel sistema delle concessioni autostradali». Lo ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, rispondendo al question time alla Camera in merito alla ricostruzione del Ponte Morandi dopo il crollo del 14 agosto scorso. «Anche il requisito delle attestazioni Soa verrà in concreto esaminato e risolto dal Commissario nell'alveo del quadro normativo di riferimento. Voglio ribadirlo ancora una volta» ha aggiunto «il mio obiettivo, al pari di quello dell'intera compagine governativa, è quello di assicurare al martoriato territorio di Genova la ricostruzione quanto più veloce possibile del Ponte crollato, con l'intransigente rispetto della legalità e della trasparenza».

Ancora un attacco ai governi precedenti
Toninelli è poi tornato ad attaccare i governi che hanno preceduto quello 'del cambiamento': «Il sistema delle concessioni costruito ed alimentato dai governi precedenti ha arricchito i concessionari in danno dei cittadini e ha mostrato gravi lacune in termini di sicurezza».

I compiti del Commissario Straordinario
«Nel decreto legge che sta per essere portato all'attenzione del Parlamento si prevede la nomina di un Commissario straordinario. Questi avrà il compito di porre in essere ogni azione necessaria per affidare i lavori necessari al ripristino del sistema viario colpito dal crollo di quel tratto dell'autostrada A10, tristemente noto a tutti come Ponte Morandi» ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei rasporti, Danilo Toninelli, rispondendo al question time alla Camera. 

Via ai lavori dopo il dissequestro
«In ogni caso» ha poi spiegato Toninelli «le attività indispensabili per la ricostruzione non potranno che seguire al dissequestro dell'area. Ricordo infatti che ad oggi l'area in questione è ancora sotto sequestro da parte della Procura ed oggetto di incidente probatorio. I lavori per la ricostruzione del ponte, pur volendo, non potrebbero pertanto partire oggi, se non pregiudicando gli esiti dell'indagine penale».