19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Nomine Rai

Rai, Foa non sarà presidente: il 'cartello' Pd e Forza Italia fa saltare la nomina

La Commissione Vigilanza Rai ha bocciato il nome del presidente scelto da M5s e Lega. Fi, Pd e LeU non hanno partecipato al voto

ROMA - La Commissione di Vigilanza sulla rai ha rifiutato il gradimento a Marcello Foa, indicato come presidente dal Cda della Rai. Già prima dello scrutinio dunque si sa che al massimo sono 22 i voti a favore di Foa, a fronte del quorum dei due terzi (27 voti) necessari per la conferma: 13 sì dal M5s (un membro M5s era assente), 7 della Lega e due di Fratelli d'Italia. Non hanno infatti partecipato al voto Pd, LeU e Forza Italia, tranne il presidente Baracchini. Lo scrutinio ha poi confermato i voti previsti: 22 sì per Marcello Foa, una scheda bianca. A partecipare al voto sono stati infatti 13 membri M5s (uno era assente), 7 della Lega e due di Fratelli d'Italia. Più il presidente di Forza Italia Alberto Barachini. Gli 8 membri del Pd, 6 di Fi e 2 di Leu non hanno neanche ritirato la scheda.

Le reazioni: il Pd festeggia
«Non la considero una vittoria» spiega su Facebook il vice presidente della Camera, Ettore Rosato, dopo la bocciatura in Vigilanza di Marcello Foa come presidente della Rai. La ritengo comunque una sconfitta. Per la Rai. Perché mai saremmo voluti arrivare al punto di dover bocciare in Commissione Vigilanza un candidato presidente. Ma Foa non poteva essere una figura di garanzia, capace di occuparsi della più grande azienda culturale del paese. Ora Salvini e Di Maio dovranno ricominciare daccapo. Speriamo questa volta lo facciano con meno arroganza e senza avere come unico obiettivo quello di occupare poltrone». Più enfatici, invece, i toni con cui Davide Faraone , capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, e Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, hanno salutato il voto della Commissione. «In Vigilanza Rai abbiamo bocciato Foa. Grande notizia»; «Il colpo di mano di Di Maio e Salvini non passa. Un governo di sbruffoni voleva imporre un amico di Putin alla guida della Rai ma la Vigilanza ha detto no a Marcello Foa. Ora serve un presidente di garanzia».

La rabbia del M5s: «Rinato il patto del Nazareno»
«Foa come presidente era il simbolo di una nuova Rai all'insegna dell'indipendenza e della libertà d'informazione. Oggi si è ricostituito il patto del Nazareno per bloccare la sua nomina. Forza Italia e Pd si sono schierati contro di lui, allievo di Montanelli, giornalista de Il Giornale e forte sostenitore della sovranità nazionale. Dal Pd te lo aspetti, ma da Forza Italia? È un colpo basso alla Lega. Non siamo loro alleati, ma da noi avranno sempre lealtà e correttezza» ha scritto su Facebook Francesco D'Uva, capogruppo M5S alla Camera. Ma Foa ora si dimetterà? «Marcello Foa al momento presiederà come consigliere anziano, non penso proprio che debba dimettersi» il parere di Gianluigi Paragone, componente per il M5s della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Volevamo la Rai del cambiamento - ha aggiunto - ma le opposizioni hanno detto di no: è il patto del Nazareno che prosegue sulle televisioni».

Lega: «Pronti al confronto con Forza Italia»
Sarà la Lega a dover quindi provare a ricucire i rapporti con gli ormai ex alleati di Forza Italia per arrivare alla nomina del nuovo presidente Rai. «Siamo dispiaciuti dell'asse Pd-Fi che cerca di fermare il cambiamento, sia del Paese che della Rai» hanno spiegato in una nota congiunta il capogruppo Lega alla Camera Riccardo Molinari e il capogruppo Lega al Senato Massimiliano Romeo. «Dal Pd non ci aspettiamo nulla, con Fi invece siamo pronti a confrontarci perché sicuri che anche la Rai abbia bisogno di aria nuova, cambiamento, qualità e meritocrazia. Siamo convinti che i fraintendimenti di questi giorni sul metodo, più che sul merito, possano essere superati perché le qualità di Marcello Foa, come uomo e giornalista libero e corretto sono universalmente riconosciute e apprezzate».