19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Immigrazione

Dalla Chiesa la richiesta a Conte: «50 mila permessi di lavoro per immigrati»

Il premier in visita alla Comunità di Sant'Egidio. L'obiettivo dell'associazione: «Salvare da irregolarità 95mila stranieri»

Giuseppe Conte, durante la visita alla Comunità di Sant'Egidio, Roma, 16 luglio 2018
Giuseppe Conte, durante la visita alla Comunità di Sant'Egidio, Roma, 16 luglio 2018 Foto: ANSA/UFFICIO STAMPA COMUNITA' SANT'EGIDIO ANSA

ROMA - Un «ravvedimento operoso» per 95mila immigrati extracomunitari che vivono e lavorano in Italia, che avevano il permesso di soggiorno e lo hanno perso nel triennio fra il 2015 e il 2017 per «problemi burocratici». È questa una delle principali richieste che la Comunità di S.Egidio ha avanzato in occasione della visita che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto nella sede della organizzazione umanitaria cattolica. Sullo stesso tema, l'immigrazione regolare e regolata, Sant'Egidio ha chiesto al capo del governo un impegno per inserire «almeno 50mila permessi di lavoro nel prossimo decreto flussi, che corrispondono alle richieste di famiglie e imprese». Lo ha spiegato ai cronisti il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, al termine dell'incontro col premier, al quale ha partecipato anche il fondatore di S.Egidio, Andrea Riccardi, che fu ministro del governo Monti, quando nel 2013 fu varato l'ultimo provvedimento di regolarizzazione di migranti che avevano perso il titolo di soggiorno: in quell'occasione ad essere rimesso in regola furono 135mila stranieri. Impagliazzo ha annunciato anche l'intenzione di chiedere il rinnovo del protocollo per i corridoi umanitari, al fine di poter accogliere duemila rifugiati dall'area siriana (via Libano) e cinquecento dal Corno d'Africa. Un progetto che lo stesso Conte ha pubblicamente apprezzato nella sua dichiarazione al termine dei colloqui.

Conte: «Sui migranti l'Italia non è più sola»
Dopo l'incontro di ieri, il premier Antonio Conte ha parlato al Tg1 spiegando come in tema di migranti l'Italia è riuscita ad «affermare un principio nuovo» in sede Ue, cioè che «chi sbarca in Italia, sbarca in Europa». Per il primo ministro «è stato affermato un principio nuovo, i migranti che sono sbarcati in Italia, sono sbarcati in Europa. L'Italia da oggi non è più sola, un successo di portata storica». Il riferimento è ai 450 migranti sbarcati nelle scorse ore a Pozzallo, «messi tutti in salvo sulle nostre navi e poi di lì sono stati donne e bambini fatti sbarcare per garantire loro assistenza sanitaria. Tutti i restanti sono stati fatti sbarcare con più calma e verranno equamente distribuiti tra tutti i Paesi europei. Un successo che nasce dall'impegno profuso nelle ultime settimane e che si è realizzato nel corso del consiglio europeo dello scorso giugno».

Intanto è arrivata la lettera a Bruxelles
«Confermiamo di aver ricevuto la lettera del premier italiano Giuseppe Conte, che era indirizzata al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. La lettera si riferisce al seguito da dare alle conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo. Risponderemo a breve». Lo ha riferito ieri a Bruxelles il portavoce capo della Commissione europea, Margaritis Schinas, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla lettera con cui Conte chiede di dare attuazione ai nuovi elementi che il vertice Ue ha introdotto riguardo alla condivisione delle responsabilità e degli oneri fra i paesi Ue nella gestione dei migranti salvati in mare. «In linea generale, la Commissione condivide pienamente il senso di urgenza» della lettera «ed è impegnata a dar seguito rapidamente a tutte le parti conclusioni del Consiglio europeo, secondo il proprio ruolo e mandato», ha aggiunto Schinas. Nella lettera, hanno riferito altre fonti della Commissione, Conte annuncia anche l'intenzione dell'Italia di chiedere una modifica del mandato e delle regole della missione navale Sophia di Frontex, che attualmente prevede lo sbarco solo in Italia dei migranti salvati in mare nelle operazione di ricerca e soccorso.

Il M5s: «Fieri del cambiamento»
«L'Italia torna ad essere credibile in Europa, riacquista nuova forza con proposte valide che segnano un cambiamento netto rispetto al passato. E' merito della esemplare azione diplomatica del premier Conte che ci rende fieri». E' quanto afferma in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle Sabrina De Carlo, capogruppo in commissione Esteri. «Sulla gestione dei migranti, il premier Conte - aggiunge - ha smentito i governi precedenti. Per anni ci hanno detto che toccava solo a noi farci carico del dramma degli sbarchi, ma oggi abbiamo dimostrato che non è vero. Le richieste italiane sono state ascoltate, altri paesi hanno iniziato a condividere l'onere dell'accoglienza, la stessa Ue ha condiviso l'urgenza espressa da Conte confermando di voler dare seguito alle conclusioni raggiunte dal Consiglio. Oggi abbiamo una nuova consapevolezza, il percorso del governo del cambiamento sarà lastricato di risultati positivi in grado di cambiare volto all'Europa così come ci siamo ripromessi di fare», conclude De Carlo.