Imbrattati i muri del centro storico, minacce a Garassino e Salvini
"Andiamo avanti senza paura", commenta su Facebook l'assessore comunale alla Sicurezza, Stefano Garassino. Le scritte sono apparse nella notte tra martedì e mercoledì in salita San Siro
GENOVA - "Garassino fascista sei il secondo della lista", questa la scritta offensiva rivolta all'assessore comunale alla Sicurezza di Genova, Stefano Garassino, comparsa nella notte tra martedì e mercoledì sui muri del centro storico, sul palazzo Gattilusio in salita San Siro. Ad essere preso di mira anche l'attuale ministro dell'Interno, Matteo Salvini, l'ipotetico "Primo della lista".
L'ASSESSORE SU FACEBOOK - A darne notizia questa mattina sulla sua pagina Facebook è stato lo stesso assessore che insieme alle foto delle scritte ha commentato: «La democrazia di certi personaggi ...minacce di morte a me e al nostro ministro e capitano Matteo Salvini..... noi andiamo avanti senza paura le brigate rosse sono state sconfitte prima dallo stato e poi dalla storia proprio da quelle masse popolari che ora sono con no».
SOLIDARIETA' UNANIME - Immediata la solidarietà oltre che delle forze di maggioranza anche dei partiti di opposizione a Tursi, dalla lista Crivello al Pd.
PAROLE CHE HANNO DATO FASTIDIO - Solo una settimana fa Garassino aveva definito "zecche" i militanti dei centri sociali chiedendo alla Cgil di tenerli fuori dal corteo del 30 giugno, le scritte potrebbero essere riconducibili alla polemica innescata da quelle parole.
INDAGINI - Sull'episodio indaga la Digos.
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