24 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Vitalizi

Da Washington Casellati replica a Fico: nessuna riserva sui vitalizi, ma serve un approccio tecnico

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, replica al presidente della Camera Roberto Fico dopo le divisioni

La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati con il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati con il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Foto: Ettore Ferrari ANSA

ROMA - «È un tema giuridicamente complesso». Così la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, in una intervista al quotidiano La Stampa, bolla la questione dei vitalizi dei parlamentari di Camera e Senato che nei giorni scorsi ha visto una disparità di opinione tra i vertici dei due rami del Parlamento. Il riferimento è soprattutto al presidente della Camera, Roberto Fico. «Ho già detto che è necessario trovare una soluzione condivisa perché i vitalizi riguardano sia Camera che Senato. In ragione di ciò, la cosa migliore è quella di sedersi attorno a un tavolo, confrontarsi, valutare quali possono essere i limiti delle rispettive proposte, considerare la giurisprudenza costituzionale e capire quindi se trattandosi di diritti acquisiti la competenza sia davvero degli uffici di presidenza o se spetti alla normativa ordinaria la regolamentazione della materia». E’ il commento

Serve un approccio tecnico
Parlando da Washington, dove si trova per impegni istituzionali, Casellati osserva conferma che sul piano politico non c’è alcuna riserva a intervenire sui vitalizi: «Certo, nessuna riserva». Si deve cercare però una soluzione che «possa avere un fondamento giuridico. Io ne faccio una questione di carattere tecnico sull’applicabilità di questa proposta rispetto alle norme attuali. Non può essere che una decisione politica non tenga conto di principi di diritto».

Casellati a Washington: un legame profondo
Venendo alla sua missione americana, la prima visita dalle elezioni del 4 marzo è una visita istituzionale, «il cui valore è direttamente legato allo storico e consolidato rapporto di amicizia e di collaborazione tra l’Italia e gli Usa, basato su quei principi di libertà, pace e democrazia che sono alla base del nostro stato di diritto. Un legame profondo, rinsaldato quotidianamente nella condivisione delle missioni internazionali e nell’interscambio economico, sociale e culturale tra i nostri Paesi».