Il nuovo governo prende posto a Palazzo Chigi: mancano le stanze per Salvini e Di Maio
Il debutto per lo staff di Conte al G7: più social che comunicazione. Giorgetti nella stanza di Boschi. I due vicepremier sono ancora senza ufficio
ROMA - Il debutto al G7 di Charlevoix in Canada del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è anche la prima volta del suo staff, alle prese con riti, cerimoniali, modi di lavorare con cui non si sono mai confrontati. Per questo il debutto è stato all'insegna della «prudenza». In Canada Conte è arrivato con quattro persone al seguito, tutte di 'nascita' pentastellata: il portavoce (non ancora ufficialmente nominato) Rocco Casalino e la sua vice Maria Chiara Ricciuti, il responsabile dei social Dario Adamo, già guru di Luigi Di Maio, il capo del legislativo del M5s Tommaso Donati. Per il resto la scelta è stata quella di affidarsi allo staff collaudato della Presidenza del Consiglio che già da mesi era al lavoro per preparare la partecipazione italiana al summit e che ha alle spalle esperienze importanti come l'organizzazione del G7 di Taormina. «Siamo nuovi per il G7, siamo nuovi per tutto. Fate voi che la macchina la conoscete», è stato l'input dato alla struttura di Palazzo Chigi.
L'esordio di Conte premier
Un lavoro su cui, invece, la squadra che affianca il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuta è quello dei dossier. Gli 'sherpa' del governo italiano, come è normale, erano infatti al lavoro da mesi per preparare il confronto con i leader del G7, ma partendo da una impostazione politica ben diversa. »C'era un lavoro fatto da tempo, ma naturalmente siamo intervenuti sui contenuti in maniera molto forte», spiega un membro dello staff del premier.
Gli uffici a Palazzo Chigi
Intanto anche a Palazzo Chigi sono previsti degli interventi per i nuovi arrivati. Conte si è insediato nell'ufficio del premier, quello che fino a pochi giorni fa era occupato da Paolo Gentiloni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in quello lasciato libero da Maria Elena Boschi. Casalino ha preso per sé l'ufficio del portavoce (di cui, si dice, non avrebbe apprezzato molto gli arredi). Ma sono stati chiesti, secondo quanto si apprende, anche due uffici per i vicepresidenti Di Maio e Matteo Salvini. Loro, naturalmente, avranno base nei rispettivi ministeri, ma avranno così un 'punto di appoggio' per lavorare anche a Palazzo Chigi. Conte non dovrebbe invece occupare l'appartamento riservato al presidente, utilizzandolo solo in caso di bisogno.
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