19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Governo

Perché ora il Movimento 5 stelle chiede un passo indietro a Paolo Savona

Dopo la riapertura del Quirinale, Di Maio avrebbe 24 ore di tempo per provare a varare un governo politico. Ma senza il nome dell'economista al Mef

ROMA - «Abbiamo sempre detto che o parte un governo politico con la maggioranza esistente in Parlamento e che ha scritto il contratto di governo, Movimento 5 stelle e Lega Nord, o per noi si deve tornare al voto subito. Sono ore cruciali e c'è una situazione di instabilità che rischia di essere pagata dai cittadini e dal Paese. Stupisce che Paolo Savona, persona di grande spessore culturale e sensibilità politica, non abbia ancora maturato la decisione di fare un passo indietro». Laura Castelli, parlamentare del Movimento 5 stelle, non usa mezze parole: per la prima volta un 5s attacca frontalmente quello che sarebbe stato l'esponente di punta, o almeno il più discusso, del governo mai nato di Giuseppe Conte. Dall'altra parte, sull'ipotesi di Carlo Cottarelli premier, non c'è nessuna apertura: «Non vedo alcuna possibilità di legittimare un governo simile» ha spiegato ai microfoni di La7 Manlio Di Stefano, deputato del Movimento, entrando a Montecitorio. La linea dei 5 stelle, quindi è chiara: per il primo partito d'Italia ci si può sedere nuovamente al Quirinale per discutere di un governo politico, e con Matteo Salvini sulle basi del contratto per il governo del cambiamento, ma non si può dare il via libera all'ennesimo governo tecnico. «Troviamo un persona della stessa caratura eccellente Di Paolo Savona» per il ministero dell’Economia «e Savona rimane nella squadra ma in un’altra posizione. Questa è la proposta che faccio pubblicamente». Questa la proposta di Luigi Di Maio fatta in diretta Facebook pochi minuti prima della riunione congiunta dei gruppi parlamentari dei Cinque Stelle e subito dopo l'incontro al Quirinale con il presidente Mattarella, che ha concesso al leader del M5s altre 24 ore per dar vita a un governo politico.

Di Maio: «Troviamo un altro ministro dell'Economia»
«Troviamo un altro ministro dell'Economia al posto di Paolo Savona per far partire un governo politico o si vada subito al voto». È la proposta di Luigi Di Maio, leader M5s, in diretta Facebook. «Se questa XVIII legislatura deve lasciare un ricordo - spiega - deve farlo per un governo politico e non tecnico. Se ci dobbiamo ritrovare un governo Cottarelli che non prenderà i voti in Parlamento perché non li ha nel paese solo perché c'è un ministro che non è accettabile dal Quirinale dobbiamo fare un ragionamento: la squadra dei ministri è già pronta, il premier è Giuseppe Conte. Troviamo una persona della stessa caratura, levatura e libertà di Savona e lui resta nel governo in un'altra posizione di ministro. È una proposta che faccio pubblicamente e vediamo se riusciamo a risolvere la situazione». Il ministro dell'Economia - ha concluso - «non deve essere una persona amico delle agenzie di rating, delle banche e di un'altra nazione. Vogliamo un governo politico non arretrando ma aggiungendo un'altra persona che va a ricoprire il ruolo del ministro dell'Economia. Se si trova chiederemo di richiamare Conte al Quirinale per l'incarico».

La Lega Nord corteggiata da Forza Italia
Il problema, a questo punto, è capire se la Lega Nord sarà disposta a sacrificare Paolo Savona per andare al governo con il Movimento 5 stelle. Ma l'aria che tira è tutt'altro ch positiva e più volte Matteo Salvini ha fatto riferimento in primis alla lealtà del Carroccio e, in seconda battuta, al fatto che non avrebbe mai accettato imposizioni dirette da Bruxelles e presentate dal Quirinale. E in quest'ottica va visto il serrato corteggiamento alla Lega da parte di Forza Italia: «Dal 4 marzo in poi si è consumato un equivoco che ci ha portato in un vicolo cieco. Nonostante il centrodestra fosse la coalizione uscita vincente dalle elezioni, la percezione nel Paese è stata che le elezioni le avesse vinte il M5s, da lì in poi si è aperta la strada ad una serie di tensioni istituzionali senza precedenti». Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia, ospite oggi di Skytg24, è intervenuta così sulla situazione di stallo e ha ribadito la centralità dell'alleanza di centrodestra a trazione leghista «in nome della quale Forza Italia, nonostante i veti subiti, ha consentito al leader del Carroccio di provare a realizzare un governo politico che rispondesse all'esito del voto». Quindi, la conclusione: «Il nostro rapporto con Salvini non è certo in discussione».

Salvini: «Al voto con chi sostiene il nostro programma»
Così, mentre la Lega è alle prese con la scelta se astenersi dal voto di fiducia a un eventuale governo Cottarelli o se palesare il proprio voto contrario, Matteo Salvini in campagna elettorale per le amministrative continua a riempire le piazze e a conquistare consensi. E a chi gli chiede se si c'è alle porte un'alleanza con il Movimento 5 stelle, se la Lega si presenterà da sola o se si tornerà a una coalizione di centodestra 'a trazione leghista', il leader del Carroccio risponde in maniera lapidaria: «Andremo al voto con chi sostiene il nostro programma perché l'Italia non può essere il paese che continua solo a dire signorsì all'Europa».