29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Governo

Prevale la «linea Fico» e Crosetto non ci sta: «Io ministro? Ecco cosa dico a Salvini»

Le parole di Guido Crosetto, che tenta ancora il tutto per tutto per tenere unita almeno una parte del centrodestra

Guido Crosetto con Giorgia Meloni e Fabio Rampelli
Guido Crosetto con Giorgia Meloni e Fabio Rampelli Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - Che ruolo gioca, adesso, Fratelli d'Italia? Difficile dirlo, visto che Salvini ha voltato le spalle al partito di Giorgia Meloni, tirando dritto per la sua strada nella formazione del nuovo governo giallo-verde. Tra i tanti seccati in seno a Fdi c'è sicuramente Guido Crosetto, il cui nome è tra l'altro saltato fuori in questi giorni come possibile ministro, per la Difesa, ha vociferato qualcuno. "Come si legge sui giornali, sono trapelate indiscrezioni sul fatto che vorrebbero alcuni di noi al governo. Vorrebbero anche me come ministro, ma io non sono un calciatore, per cui si può comprare il cartellino e non sono una persona che lascia il suo partito per andare al governo, altrimenti non sarei Guido Crosetto, sarei uno dei tanti che fanno politica per interesse personale». E' visibilmente arrabbiato Crosetto, che tuttavia si dice "onorato" che M5S e Lega abbiano fatto uscire il suo nome per la Difesa, "ma io sono legato ad un partito che ho fondato con Giorgia Meloni e non sono disposto ad abbandonare quel partito». E' una questione di programma, di incontro politico, ci tiene a precisare in una intervista a Radio Cusano Campus.

Un nuovo incontro per tenere unito il centrodestra
Oggi ci sarà probabilmente un nuovo incontro tra Fratelli d'Italia e Matteo Salvini per tentare il tutto per tutto: tenere unita, ancora, almeno una parte del centrodestra, "per poter incidere in questo governo». Meloni & co. evidentemente si trovano ancora una volta nel ruolo di chi cerca di non sfasciare la coalizione, perché "noi abbiamo sempre creduto nelle ragioni del centrodestra, che vanno al di là dei singoli partiti" continua Crosetto. Dovranno valutare quali passi fare nei prossimi giorni: "Non avevamo preclusioni particolari verso questa fase, le preclusioni le aveva l'area più di sinistra del M5S, quella legata a Fico». Salvini ha sempre assicurato in effetti che invece lui avrebbe garantito la presenza di centrodestra più allargata possibile. "Da qualche giorno si è interrotto tutto, quindi deduco che abbia prevalso la linea Fico». Salvini avrebbe dovuto pretendere di avere a fianco il centrodestra in questo accordo con il M5S, spiega ancora Crosetto, mentre invece si trova da solo in condizioni di "estrema debolezza e ricattabilità». Lo si è visto nel programma, con la cancellazione delle grandi opere che la Lega ha sempre voluto, ad esempio il Terzo Valico che collegherebbe Genova al resto d'Europa. "Comunque vedremo se Salvini ci darà la possibilità di incidere nel programma".

I nodi da sciogliere: grandi opere e reddito di cittadinanza
E' chiaro che i nodi restano, anche sul programma. Oltre alle grandi opere - Tav in primis - c'è anche la questione del reddito di cittadinanza. "Sono contrario per principio - ha concluso Crosetto -. Auspico interventi che salvino le persone quando perdono il lavoro non per colpa loro, ma il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle ha una visione politica, quella di non avere alternative ad un declino industriale e collettivo. Poi hanno anche scritto che lo faranno dopo aver rimesso a posto i centri per l'impiego, quindi può darsi che lo facciano nel 2050, perché per mettere a posto i centri per l'impiego italiani purtroppo non bastano due anni, perché bisognerebbe azzerare tutto e ripartire da zero".