19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
MoVimento 5 Stelle

Il mimetismo politico del M5s: dire tutto e il contrario di tutto. È l'ideologia del Caos, o del Caso

Esistono dei confini in quello che si sostiene? Si può essere contrari e favorevoli alla moneta unica? Si può essere contrari e favorevoli alla flat tax?

Beppe Grillo con Luigi Di Maio
Beppe Grillo con Luigi Di Maio Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - E' possibile fare dell'incoerenza il proprio valore supremo? Sì, è possibile nel caso in cui l'incoerenza la definisci "post ideologia». Abbiamo finalmente compreso, dopo circa trent'anni, quale sia l’essenza della cosiddetta idelogia post ideologica: e dobbiamo ringraziare il Movimento pentastellare italiano. Finite le ideologie novecentesche, inquadrate come il male assoluto dopo essere state il bene assoluto, la post ideologia si è fatta largo a suon di libri e dotti editoriali: una nuova prospettiva secondo cui non esistono cose di destra o sinistra, non esiste il socialismo, il capitalismo, il determinismo, il materialismo, il liberismo e tutto il resto. Esistono solo cose buone o cattive. Semplice, efficace, a buon prezzo. I fatti, contano solo i fatti, deprivati da ogni categoria di pensiero: così ci è stato ripetuto. Ottimo.

Seneca, un Beppe Grillo ante litteram
Il primo - o meglio, tra i più famosi - a scriverne in merito fu addirittura Seneca, in un libro dal sobrio titolo: La vita felice. Seneca, milionario e sfaccendato, banchiere, speculatore, filosofo stoico, scriveva che per essere felici non si doveva avere molti grilli per la testa, non sperare nulla, discernere tra le cose buone e quelle cattive, senza pregiudizi. Esercitare la virtù, la povertà, la sobrietà. I critici gli fecero notare che, insomma, la sua vita era l’esatto opposto di quanto scriveva: Seneca si innervosiva a queste critiche, o sosteneva una posizione tipicamente post ideologica: non è importante cosa si fa nella vita, è importante cosa si dice. Poi certo – proseguiva – uno indica la via, altri la seguiranno. Seneca sdoganò quindi il primato dell'incoerenza: si può essere a favore di qualcosa me fare il contrario, diceva con orgoglio. Seneca era chiaramente uno stoico sui generis. Come ben altri dopo lui, predicava bene e razzolava male.

Deng Xiao Ping e la post ideologia comunista
Innumerevoli sono in ogni caso i cultori, da quando esiste l’essere umano e in generale la natura, della post idoelogia. Deng Xiao Ping ha trasformato la Cina che usciva dalle follie ideologiche - le ideologie sanno essere folli - della banda dei quattro, in un paese turbocapitslista il cui motto era:  «Non importa che il gatto sia bianco o nero, l’importante è che acchiappi il topo». Oggi la Cina è un paese totalitario come pochi altri che incorpora il peggio del comunismo illiberale e il peggio del capitalismo liberale. Il topo, ovviamente, è stato acchiappato. In realtà, la post ideologia altro non è che una forma di mimetismo, una strategia che serve per fuggire e per attaccare. Non farsi riconoscere, nascondersi nel momento del pericolo o dell’attacco, rimanere fermi e tentare di mischiarsi nel mare magnum dell’ovvietà. Caduto il muro di Berlino, la storia è finita, e non rimaneva che prenderne atto.

Il grillismo post ideologico
Il campione di questo mimetismo in Italia è stato senza alcun dubbio il M5s di Beppe Grillo, che ha spinto la sua ideologia post ideologica in un terreno finora ignoto in tutto il mondo. Un livello tale che mette a nudo l’assoluta insussistenza culturale di questo moto. Anche perché la sue ideologia post ideologica sosteneva in origine che le decisioni definitive, le cose, fossero solo succedanee al vero obbiettivo: il processo. Mah, mistero. Erano i bei tempi eroici della democrazia diretta, dell'uno vale uno. Ma poi, come sempre accade, coloro che si professano post ideologici devono fare i cont con la storia, e decidera da che parte stare. E qui arriva il vero colpo di genio del M5s: si può stare ovunque. Si possono bloccare le Olimpiadi a Roma e invece farle a Torino. Quale sia la differenza che induce tale scelta è ignoto. 

Tutto e il contrario di tutto
Gli ultimi due mesi, passati dai pentastellari a portare avanti il tentativo di fare un governo con chiunque sono stati interessanti. Per il M5s fare un governo con chi vuole chiudere le porte ai migranti e chi vuole farli entrare a vagonate è uguale. Per il M5s fare un governo con chi vuole fare il Tav e chi lo vuole bloccare è uguale. Per il M5s fare un governo con chi vuole abbassare le tasse e chi le vuole alzare sul patrimonio è uguale. Per giungere agli ultimi giorni in cui Grillo vuole nuovamente uscire dall’euro mentre Luigi Di Maio appena pochi giorni fa ha ribadito la fedeltà alla sua moneta unica e ai trattati europei. ,In questo senso si torna al buon Seneca che in soldoni sosteneva: «Dite tutto quello che volete, ciò che si fa nella vita è un’altra cosa». Il M5s sta prendendo quindi una forma senza forma, in cui si può dire tutto e il contrario di tutti, orgogliosamente consapevoli che si può essere contro l’euro e a favore dell’euro. Oragogliosamente consapevoli che le parole, anche scritte, possono non avere alcuna relazione con la realtà. La post ideologia pentastellare cancella la relazione tra ciò che si dice e ciò che si fa, e professa, ma senza dirlo, l'idea che tutto vada bene in nome del potere.

L'ideologia del caos. O del caso
E' questa chiaramente l'ieologia del caos. O del caso. Una volta c’erano i socialisti e dicevano: i profitti sono un furto e quindi vengano redistribuiti. E tu potevi essere d'accordo o meno. Una volta c’erano i capitalisti, e dicevano: i profitti sono giusti, quindi rimangono a chi li fa e li accumula. E tu potevi essere d'accordo o meno. Oggi la post ideologia dice: i proftti sono giusti e sbagliati, e si devono redistribuire e accumulare. Quando il buon Toninelli sostiene, convintamente di fronte a delle telecamere perfino accese, che è favorevole alla tassazione piatta purché progressiva sostiene una tipica posizione post ideologica del nulla. In tal senso, cosa può fare un partito post ideologico che prende vagonate di voti? Nulla, perché dentro quella massa esistono posizioni che portano in ogni caso all’implosione dall’interno.