Richiedente asilo spaccia, nessuna revoca di accoglienza perchè ha la cataratta!
Accolto il ricorso contro Ministero dell'Interno che ha dovuto pagare le spese di giudizio. L'uomo, originario del Gambia, ha spiegato al Tar di essere in difficoltà a causa della sua cataratta bilaterale
GENOVA - Dopo essere stato arrestato dai Carabinieri di Genova in flagranza per spaccio di stupefacenti, un cittadino del Gambia richiedente protezione internazionale si è visto revocare le misure di accoglienza dal Prefetto del capoluogo ligure, ma ha fatto ricorso al Tar vincendo la causa e ottenendo l'annullamento del provvedimento perché malato di cataratta.
LE SPESE DI GIUDIZIO - La vicenda emerge da una sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Liguria che ha anche condannato il Ministero dell'Interno al pagamento delle spese di giudizio.
IL RICORSO - Il reato di spaccio di droga, oltre a rappresentare una grave violazione delle regole di comportamento in un centro di accoglienza, denoterebbe una specifica pericolosità sociale, incompatibile con la permanenza in struttura. Il migrante ha però spiegato al Tar di «trovarsi in condizione di vulnerabilità in quanto affetto da cataratta bilaterale, già operato a un occhio e in attesa di un secondo intervento chirurgico già programmato». Così il ricorso è stato accolto.
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