14 ottobre 2025
Aggiornato 10:30
Consultazioni

Centrodestra al Colle: Berlusconi e Salvini difenderanno unità (nonostante Di Maio)

Oggi Lega e Forza Italia al Colle: e nonostante il diktat di Di Maio, la linea è ancora quella dell'unità

I leader della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni.
I leader della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni. Foto: ANSA

ROMA - Per ora, il centrodestra tiene. Giorgia Meloni, l'unica a salire al Quirinale per la prima giornata di consultazioni, lo ha detto chiaramente, indicando Matteo Salvini come presidente del Consiglio e dicendo «no ai veti». Sulla stessa linea il comunicato rilasciato da Forza Italia al termine del vertice con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, in cui si ribadisce «con forza l'unità della coalizione e l'indisponibilità per qualunque forma di dialogo o ipotesi di Governo con chi pone veti inaccettabili in una democrazia». Come a dire che la candidatura a premier di Matteo Salvini può continuare a restare in campo fintanto che è tutto il centrodestra a essere unito e sostenerla: simul stabunt simul cadent.

Oggi Berlusconi al Colle
Oggi Berlusconi salirà al Colle accompagnato dalle sole presidenti dei gruppi Gelmini e Bernini. Mentre non ci sarà Antonion Tajani. A chiamarsi fuori è stato lui stesso nella mattinata di ieri in radio. In Transatlantico raccontano che sia stato anche il Colle a far discretamente presente l'imbarazzo che avrebbe potuto determinare la presenza del presidente dell'Europarlamento, carica istituzionale della Ue, alle consultazioni per la formazione del Parlamento italiano.

Lega: accordo alla tedesca e tradimento all'italiana?
Per la Lega parla prima il capogruppo al Senato, Gianmarco Centinaio, che assicura: «Il centrodestra è e resta unito. Non può essere Luigi Di Maio a poter scegliere con chi fra di noi voler dialogare». Poi l'intervento di Giancarlo Giorgetti, plenipotenziario di Salvini in questa fase: «Interessante» l'idea del patto alla tedesca lanciata da Di Maio, meno bene la richiesta di «tradimenti» rivolta sia al Pd che alla Lega: «L'accordo alla tedesca non si fa così. Noi siamo disposti a discutere su un programma...».

Il centrodestra tiene il punto (per ora)
Insomma, l'offerta del M5s a Salvini («Molla Berlusconi e dialoghiamo per il governo») per ora viene respinta. Al primo giro di consultazioni, pur se con delegazioni distinte (sarà Berlusconi a guidare quella di Forza Italia, con le due capogruppo Bernini e Gelmini), il centrodestra terrà il punto. Più complicato lo scenario futuro. Con i movimenti di Giovanni Toti e dei suoi amministratori 'arancioni' che inquietano Forza Italia. Che una parte dei parlamentari di Fi possano costituire un nuovo gruppo parlamentare e rinforzare la posizione di Salvini nel rapporto col M5s è ipotesi di cui si parla sempre più apertamente. Ieri i leghisti lo usavano come avvertimento verso Berlusconi, oggi se ne è parlato anche al vertice di palazzo Grazioli. Ma è ancora presto per. Per ora la coalizione tiene, e sempre Giorgetti avverte: se resta il veto M5s su Berlusconi, "se i Cinque Stelle non riconoscono che il centrodestra è un'alleanza, non si fa nulla e l'unica soluzione è tornare al voto».