Salvini: «Mi auguro un accordo con M5S». L'«ircocervo» di Berlusconi? «Parola difficile, devo studiare»
Il leader di Forza Italia aveva definito un eventuale accordo tra M5S e Lega un 'ircocervo', mostro mitologico metafora dell'assurdo

MILANO - «Al di là dei nomi che possono appassionare i giornalisti, ma meno gli italiani, penso che siano le cose da fare quelle su cui vedere se c'è un punto di incontro o no. Può esserci o non esserci e io mi auguro che ci sia. Se non ci fosse un accordo io non tiro a campare sicuramente». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i cronisti a Palazzo Marino ha risposto a una domanda sull'ipotesi di un governo Lega-M5S, aggiungendo che «c'è un programma da proporre, condividere e trasformare in fatti». Salvini ha aggiunto che nel valutare alleanze «si parte dal programma più votato dagli italiani e dalla coalizione più votata. Poi intorno a questo siamo disponibili a ragionare con tutti, come abbiamo dimostrato per le presidenze di Camera e Senato. Vediamo se si raggiunge una maggioranza».
La strategia
«Abbiamo visto - ha aggiunto Salvini - che si sono eletti i presidenti di Camera e Senato in 24 ore. Quindi senza i riti del passato, le lungaggini, le fregature. Con le buone o con le cattive abbiamo fatto andare tutto come doveva andare. Per il governo è un altro paio di maniche perché ci sono cinque anni di vita degli italiani in mezzo. E quindi ne parleremo prima con gli alleati e poi con tutti gli altri, a partire dai 5 Stelle, che hanno preso i voti che hanno preso».
L'ircocervo
Quanto all'ircocervo - metafora usata da Berlusconi per definire una eventuale alleanza tra M5S e Lega, Salvini commenta così: «Prima devo studiare, è una parola molto dotta» e comunque «o ci muoviamo come centrodestra o nessuno si muove da solo». Il leader della Lega apre addirittura al reddito di cittadinanza: «Se il reddito di cittadinanza fosse pagare la gente per stare a casa no, ma se fosse uno strumento per reintrodurre nel mondo del lavoro chi oggi ne è uscito allora sì». Salvini ha aggiunto che con il M5S «non abbiamo mai parlato di governo e di programmi, per serietà. Abbiamo parlato di fare partire prima i lavori delle Camere. Sulle idee che abbiamo su temi come lavoro, giustizia, scuola dobbiamo confrontarci».
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