25 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Terrorismo

Terrorismo, arrestata a Milano marocchina naturalizzata italiana pronta a compiere attentati

Si tratta di una 35enne, cittadina marocchina naturalizzata italiana, considerata dalle autorità francesi membro di un gruppo terrorista che preparava attentati

Combattenti Isis in Siria
Combattenti Isis in Siria Foto: ANSA

MILANO - Una 35enne, cittadina marocchina naturalizzata italiana, considerata dalle autorità francesi membro di un gruppo terrorista che preparava attentati, è stata arrestata a Milano. Gli agenti della Digos del capoluogo lombardo, insieme con personale della Polizia di Frontiera aerea dello scalo di Malpensa, hanno eseguito nei confronti della donna un mandato di arresto europeo emesso ieri dalla Corte d’Appello di Parigi. La donna, sposata con un cittadino italiano residente a Juan Les Pins, in Francia, lo scorso marzo ha abbandonato casa, compresi i tre figli minori, per raggiungere la Siria. Secondo le indagini eseguite dalla Polizia francese, dopo mesi di silenzio, la donna, un mese fa circa, ha ricontattato il marito per rientrare in Europa.

Si era innamorata su internet di un terrorista
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la donna aveva conosciuto sul web, attraverso i siti radicali, un combattente dell’Isis in Sira. Così aveva deciso di abbandonare la sua vita, nella lussuosa Costa Azzurra, e di partire verso il Medio Oriente insieme ai tre figli piccoli. La donna, ricercata dalla polizia francese, è stata arrestata nella serata del 23 dicembre a Malpensa dagli agenti dell’Antiterrorismo della Digos di Milano e dalla polizia di Frontiera. Si tratta di R. M., 35enne italo-marocchina residente a Juan Les Pins (Francia), sulla Costa Azzurra, e sposata con un italiano. All’inizio dell’anno la donna aveva conosciuto via chat un affiliato all’esercito del Califfato combattente sul fronte siriano. L’uomo è riuscito a convincerla a partire per raggiungerlo e diventare una delle «madri dell’Isis» portando con sé i suoi tre figli.

Dalla Costa Azzurra alla Siria con i 3 figli piccoli
Il marito lo scorso marzo aveva presentato denuncia di scomparsa e le indagini dell’Antiterrorismo francese avevano accertato la presenza della donna prima al confine turco-siriano, poi in Siria nella provincia di Idlib. Da quel momento, però, si era perso ogni contatto e per questo si temeva che la donna avesse raggiunto il fronte della guerra o che addirittura fosse morta. Un mese fa la 35enne è riuscita a rimettersi in contatto con il marito e gli ha comunicato la volontà di rientrare in Europa. A quel punto le autorità francesi — che nel frattempo avevano emesso un mandato di arresto europeo nei suoi confronti per «associazione criminale attiva nella preparazione di atti di terrorismo nonché per essersi sottratta, quale genitrice, ai propri obblighi legali al punto da compromettere la sanità, la sicurezza, la moralità e l’istruzione dei propri figli minori, in connessione con un’impresa di stampo terroristico» — hanno contattato la polizia italiana che è riuscita a localizzare la donna. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo della Procura e dalla Digos di Milano.

Bloccati a Malpensa
La 35enne e i suoi tre bambini sono quindi stati bloccati a Malpensa nella serata del 23 dicembre. La donna ha raccontato di aver lasciato la Siria in quanto non riusciva più a sopportare la vita in quei territori. E ciò che l’aveva convinta a partire, le promesse dell’amante-combattente, erano molto diverse da quanto poi effettivamente trovato in Siria. La donna ha anche spiegato che tuttavia non era mai riuscita a raggiungere i territori di guerra. Forse anche per questo è riuscita a rientrare in Europa, visto che spesso chi cerca di lasciare i villaggi Isis viene ucciso. La 35ene è ora rinchiusa a San Vittore, mentre i tre figli sono stati riaffidati al padre. Stanno bene. L’arresto è stato convalidato. La donna rimane reclusa nel carcere milanese, ha dato consenso all’estradizione e il 29 dicembre si terrà l’udienza con cui dovrebbe essere a disposizione delle autorità francesi.