Migranti, il Guardian intervista l'«austero e controverso» Minniti sulla sua strategia anti-sbarchi
"Austero" e "controverso". Così il Guardian definisce il ministro dell'Interno Marco Minniti, che ha intervistato a proposito delle strategie messe in campo per far scendere gli sbarchi dell'87%

ROMA - «Austero» e «controverso». Così il Guardian, prestigioso quotidiano britannico, definisce il ministro dell'Interno Marco Minniti, assurto all'onore delle cronache europee per le sue iniziative che hanno bloccato - almeno per ora - gli sbarchi dalla rotta libica. E' suo, scrive il giornale, il merito del vertiginoso calo dell'87% dell'arrivo di disperati sulle nostre coste. Ed è proprio sulle colonne del Guardian che il Ministro difende a spada tratta i metodi «controversi» utilizzati per raggiungere l'obiettivo che lo ha portato a essere «elogiato e condannato in pari misura». Minniti confessa che il punto cruciale della sua strategia è stato «andare in Libia per cercare una soluzione».«Un ex comunista con profondi legami con l'intelligence e le istituzioni dello Stato italiano, Minniti è uno dei politici più controversi d'Europa. Il suo successo nella riduzione del flusso di migranti gli ha fatto guadagnare elogi e popolarità a destra e notorietà in parti della sinistra», scrive il Guardian.
Trasparenti
Dopo l'inchiesta di Associated Press che ha accusato il Governo italiano di trattare le milizie libiche coinvolte nel traffico di esseri umani, Minniti deve essere parso ancora più controverso. Ma il Ministro si difende: «Siamo stati molto trasparenti» assicura, «dovevamo aiutare le comunità a liberarsi dai trafficanti per produrre un reddito alternativo». Minniti è comunque consapevole che quella a cui siamo di fronte potrebbe essere soltanto una tregua, e che pertanto sono necessari altri interventi che garantiscano il mantenimento degli obiettivi. Prima di tutto, sarà necessario far sì che vi sia da parte dell'Onu un efficace controllo dei campi in Libia; in secondo luogo, bisognerà garantire il finanziamento dei rimpatri volontari di quanti sono intrappolati in Libia e, nel lungo termine, provvedere al sostegno all'economia africana.
Terrorismo nasce da mancata integrazione
A chi sostiene l'esistenza di un'equazione tra immigrazione e terrorismo, Minniti risponde che si tratta di un «errore di approccio». Piuttosto, afferma, «se guardiamo a quanto è accaduto in Europa, c'è una relazione tra terrorismo e mancanza di integrazione e ritengo che sia attraverso l'integrazione e valori comuni che si costruisca una politica di sicurezza».
La metafora musicale
Minniti paragona l'intero processo di gestione dei flussi migratori, di accoglienza e integrazione a una melodia realizzata con il pianoforte: «Se suoni le note giuste insieme al tempo giusto, crei un'armonia. Se strimpelli alcune note in ordine casuale, viene fuori una cacofonia».
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