25 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Arte

Venezia, al Museo del Vetro di Murano approda «Garden Fracture / Mirror in Vapour»

Le opere dell'artista australiana Rosslynd Piggot saranno allo Spazio Conterie dal 29 settembre al 3 dicembre. Un materiale importante per l'artista che fa dell'incisione la sua massima espressione

Al Museo del Vetro di Murano la mostra «Garden Fracture / Mirror in Vapour»
Al Museo del Vetro di Murano la mostra «Garden Fracture / Mirror in Vapour» Foto: Shutterstock

VENEZIA – Approda in laguna la mostra «Garden Fracture / Mirror in Vapour» dell'artista australiana Rosslynd Piggot. Dal 29 Settembre al 3 Dicembre al Museo del Vetro di Murano presso lo Spazio Conterie, il vetro sarà protagonista della personale dell'artista.
Il vetro è un materiale importante per la sperimentazione dell’australiana Rosslynd Piggott che, nata a Melbourne nel 1958, per tre anni ha lavorato a Murano in perfetta sintonia con il maestro Maurizio Vidal, un esperto incisore che più di ogni altro si è avvicinato alla comprensione del suo linguaggio artistico. Attraverso le opere della serie «Garden Fracture / Mirror in Vapour» il visitatore entra in superfici rifrangenti e riflettenti per poi spaziare con lo sguardo in un fantastico giardino, catturato da una miriade di lenti tondeggianti sovrapposte a rami di glicine, petali di fiori di ciliegio e di peonia. Un’arte antica come l’incisione si assume così il compito di un’inedita espressione estetica, dove il vetro apre un nuovo dialogo tra l’osservatore e l’artista narratore che sceglie come linguaggio una declinazione poetica del mondo floreale. A cura di Chiara Squarcina, Francesca

Il Museo del Vetro
Il Museo del Vetro nasce nel 1861 su iniziativa di Antonio Colleoni, allora sindaco di Murano e dell’abate Vincenzo Zanetti, cultore di arte vetraria, con l’idea di istituire un archivio di testimonianze sulla storia e la vita dell’isola, che, dalla caduta della Repubblica di Venezia (1797), ha vissuto un lungo periodo di crisi, da cui sta iniziando a riprendersi. Ben presto sull’archivio prende il sopravvento il museo, grazie a numerose donazioni di vetri antichi e contemporanei da parte dalle fornaci muranesi, che nella seconda metà dell’Ottocento hanno ricominciato a lavorare intensamente. A supporto della loro attività, l’abate Zanetti nel 1862 annette al museo anche una scuola ove i vetrai studiano disegno e i vetri del passato là conservati. Dopo l’annessione di Murano al Comune di Venezia nel 1923, il museo entra a far parte del patrimonio della città, le collezioni vengono riordinate nel 1932 da Giulio Lorenzetti e Nino Barbantini e arricchite con i vetri di altre raccolte civiche veneziane. Il museo acquisisce così preziosi pezzi rinascimentali e in seguito, grazie a depositi della Soprintendenza archeologica, anche un importante nucleo di vetri antichi provenienti da scavi. Acquisti e donazioni continuano nel tempo a incrementare le collezioni, anche di opere contemporanee.