17 agosto 2025
Aggiornato 13:30
L'ennesima vergogna in salsa europea

Migranti, su 5000 minori non accompagnati indovinate quanti sono stati ricollocati dall'Italia

Avete presente tutte le dichiarazioni giunte dall'Ue al Belpaese sull'immigrazione. Ecco qui l'ultima palese dimostrazione che si tratti solo di parole, di vuota retorica, se non addirittura di una presa in giro

Sbarco di migranti
Sbarco di migranti Foto: ANSA / UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE ANSA

ROMA - Avete presente le tante dichiarazioni di solidarietà nei confronti del Belpaese sull'immigrazione retoricamente giunte dai vertici dell'Ue? L'ultima in ordine di tempo è giunta dal neopresidente francese Emmanuel Macron, che ha promesso di non lasciare sole Italia e Grecia. Eppure, che fino ad ora si sia trattato di parole vuote non lo dice Roma, lo dicono i dati. Dati che dimostrano come tutte le parole spese sui ricollocamenti siano state tragicamente disattese dalla realtà, e come, di fatto, il nostro Paese sia ancora lasciato quasi del tutto solo a gestire una crisi che riguarda l'Europa intera. L'ultimo episodio di questa tristissima saga riguarda i minori non accompagnati, argomento peraltro delicatissimo sul quale si dimostra il cinismo dell'Ue. L'Italia ha infatti bisogno di 5000 posti nell'Unione per ricollocare i bambini e i ragazzi sotto i 18 anni sbarcati da soli sulle nostre coste. Peccato che i Paesi europei, fino ad ora, abbiano accolto «soltanto un minore non accompagnato».Se la situazione non fosse drammatica, sembrerebbe quasi uno scherzo, una barzelletta. E invece no, è la realtà: lo scrive nero su bianco il Parlamento di Strasburgo. 

Sui ricollocamenti solo Finlandia e Malta rispettano gli obblighi
Un dato scandaloso che si affianca a quello sui ricollocamenti: al 27 aprile erano stati ricollocati 17.903 richiedenti asilo: 12.490 dalla Grecia e 5.920 dall'Italia. Nel 2015 si parlava di 160mila persone da ricollocare; due anni dopo siamo a 18.410: l'11% rispetto alla parola data. Escludendo la Germania, che con la linea impressa dalla Cancelliera, è stata piuttosto «generosa» nell'accoglienza, gli unici Paesi Ue a rispettare gli obblighi sono Finlandia e Malta. E la sola Finlandia lo fa «sistematicamente» per il capitolo doloroso dei «minori non accompagnati».

Cosa fa l'Italia
E il paradosso che più dimostra come (non) funziona la «solidarietà» europea è che nel 2016 il nostro Paese ha ricollocato più richiedenti asilo di quanti sia riuscita a dirottarne negli altri stati Ue. Lo scorso anno sono arrivate 181.436 persone, il 18% in più rispetto al 2015, di cui il 14% minori. Tra i richiedenti asilo sono stati ammessi gli eritrei e 20.700 sono sbarcati sulle nostre coste. Vista la situazione, Strasburgo chiede alla Commissione di partire davvero con le sanzioni minacciate a chi non attua i ricollocamenti. «Se i paesi non incrementeranno rapidamente le loro ricollocazioni, i poteri della commissione vanno usati senza esitazione», si legge nella mozione. Difficile, tuttavia, che alla lunga la minaccia di sanzioni si riveli utile a gestire una crisi che ormai dura da anni, e davanti alla quale l'Ue si è dimostrata tutto fuorché all'altezza della situazione.