Nonostante il caso Genova, il M5s mai così in alto nei sondaggi
Il mantra è sempre quello: i giornalisti «cavillano» sulle quisquilie del Movimento 5 stelle, mentre i pentastellati sono gli unici a occuparsi dei «veri problemi dell'Italia» e per ora sta funzionando più che bene. Record storico dei grillini per Ipsos: il 32,3% degli italiani si dice disposto a votarli
GENOVA – Il mantra è sempre quello: i giornalisti «cavillano» sulle quisquilie del Movimento 5 stelle, mentre i pentastellati sono gli unici a occuparsi dei «veri problemi dell'Italia» e per ora sta funzionando più che bene.
Record storico: il M5s vola al 32,3%
Nonostante il M5s infatti sia travolto dall'ennesima bufera dopo l'annullamento da parte di Beppe Grillo delle votazioni on-line per scegliere il candidato sindaco di Genova, il partito fondato da Gianroberto Casaleggio continua ad aumentare il suo consenso raggiungendo il record storico nei sondaggi Ipsos: il 32,3% degli italiani si dice disposto a votarli, in aumento dell'1,4% rispetto al mese precedente.
Di Battista: «Occupatevi di Minzolini, Buzzi...»
Il membro del direttorio, Alessandro Di Battista ha ripetuto oggi ai cronisti che insistevano sul caso Genova lasciando l'hotel forum a Roma dove ha incontrato il leader dei grillini: «Non c'era nulla da chiarire» con Grillo, aggiungendo: «Vi rendete conto che state trasformando una questione relativa a una lista certificata o non certificata in un caso nazionale mentre Pd e Fi salvano Minzolini. Tutte queste telecamere in un paese normale dovrebbero stare davanti al tribunale di Roma a capire il sistema Pd-corruzione-Buzzi».
Grillo: «Chi non è d'accordo si faccia il suo partito»
Il comico genovese dal canto suo ha difeso la sua decisione: «Una democrazia senza regole non è democrazia. Noi abbiamo le nostre, io sono il garante e le faccio rispettare». Il leader del M5s non ha lasciato nessuno spazio al dissenso: «Chi non è d'accordo si faccia il suo partito». Per Grillo quindi non esiste nessuna «questione di metodo», che anzi «è giustissimo, è tutto spiegato sul blog». Poi anche da parte sua l'attacco alla stampa: «Avete un problema di violenza nei miei confronti, perché un pochino violenti lo siete...».
Taverna: «È una decisione presa dal blog, ha parlato e a noi va bene così»
Fra i parlamentari a 5 stelle nessuno si smarca dalle parole d'ordine dettate da Grillo. La senatrice Paola Taverna ha tagliato corto sull'esclusione di Marika Cassimatis: «Perché lo chiedete a me? Chiedetelo a lui. È una decisione presa dal blog, ha parlato e a noi va bene così». Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio invece a Cartabianca su Raitre driblando le domande su Genova ha preso di mira il Partito democratico: «L’ultima lezione di democrazia del Pd è stata abolire il referendum sui voucher. Sono nemici giurati della democrazia, ogni volta che si sta per votare riescono a trovare il modo per sabotarlo».
Il Pd all'attacco
Il Pd dal canto suo sta tentando di cavalcare l'ultima magagna a 5 stelle. «Caro Grillo: marchesi si nasce, non ci si improvvisa!» ha tweettato, l'onorevole Roberto Giachetti, allegando il video di una famosa scena dal film «Il Marchese del Grillo». Sempre su Twitter è intervenuto anche il deputato Andrea Romano: «Dibba si fida di Grillo anche se espelle dissidenti. Come #ZioTom: 'Il padrone mi ha sempre trovato al mio posto e sempre mi ci troverà'», commentando la dichiarazione di Di Battista.