19 marzo 2024
Aggiornato 03:30
L'opposizione della Germania sarebbe la causa dell'assenza di Putin

G7, Gentiloni: «Putin non invitato a Taormina». Cosa c'è dietro?

Il premier Paolo Gentiloni ha puntualizzato che non c'è stato alcun invito a Putin a partecipare al G7 di Taormina. Secondo quanto ricostruito un mese fa dal Corriere, soprattutto a causa dell'opposizione tedesca

Il premier Paolo Gentiloni.
Il premier Paolo Gentiloni. Foto: Shutterstock

LONDRA - "Da parte della presidenza del G7 non c'è alcun invito a Putin a partecipare al G7 a Taormina. C'è l'esigenza da parte di tutti noi, e l'Italia è di questo avviso, che mentre manteniamo fermi i principi con la Russia, manteniamo aperto il dialogo. Ma questo non ha a che fare con prospettive di invito che al momento mi paiono assolutamente irrealistiche». Così il premier Paolo Gentiloni, rispondendo ad una doma durante la conferenza stampa a Londra.

Putin al G8?
La questione si era aperta circa un mese fa, quando la stampa, in occasione dell'incontro di gennaio tra Angela Merkel e Paolo Gentiloni, ha parlato di possibili differenze di vedute sull'organizzazione del G7, a cui entrambe le potenze erano impegnate. L'opportunità di invitare o meno Putin a un redivivo G8 era tornata d'attualità soprattutto con la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, che non ha mai fatto mistero di voler riequilibrare i rapporti tra Mosca e Washington. 

La linea tedesca vincitrice?
Secondo la ricostruzione del Corriere, dunque, la questione sarebbe stata discussa tra Roma e Berlino, ma poi, nel vertice del 17 gennaio, Merkel e Gentiloni non vi sarebbero più entrati nel merito. Ad ogni modo, il Governo italiano avrebbe preso in considerazione un allargamento a 8 del formato G7, secondo una fonte citata dal quotidiano di via Solferino. Un'eventualità che l'esecutivo tedesco avrebbe però subito escluso, perché, secondo un funzionario tedesco interpellato dal Corriere, «Invitare Putin significherebbe accettare il fatto compiuto in Crimea e la logica delle sfere d’influenza». Quindi, le diplomazie tedesca e italiana avrebbero concordato di non sollevare la questione pubblicamente, per evitare di evidenziare divisioni sull'argomento in seno all'Ue. Divisioni che in effetti non sono emerse dalla dichiarazione rilasciata da Gentiloni, che, se i retroscena del Corriere fossero confermati, attesterebbe l'ennesima resa