24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Ieri vertice preparatorio

Olimpiadi, oggi l'incontro Raggi-Malagò. Verso il «no» (salvo colpi di scena)

Il giorno tanto atteso è arrivato. Oggi, la sindaca di Roma Virginia Raggi metterà un punto definitivo sulla (non) candidatura della capitale alle Olimpiadi. Salvo clamorosi colpi di scena.

La sindaca di Roma M5s Virginia Raggi.
La sindaca di Roma M5s Virginia Raggi. Foto: Shutterstock

ROMA - Il giorno tanto atteso è arrivato: il giorno in cui si metterà un punto definitivo alla questione Olimpiadi. La sindaca della Capitale Virginia Raggi comunicherà la decisione oggi pomeriggio nel suo ufficio a Giovanni Malagò e Luca Pancalli. Una decisione che, a meno di clamorosi colpi di scena, sarà allineata alla posizione ufficiale del MoVimento già comunicata da Beppe Grillo sul suo blog: no a Roma 2024.

Un 'no' netto o un 'ni'?
C'è anche chi ventila una risposta più cauta da parte della Raggi, che in campagna elettorale aveva promesso ai romani che sarebbero stati loro ad esprimersi sulla questione mediante un referendum. Ma la fitta agenda pomeridana sembra preannunciare una risposta secca: l'incontro, fissato alle 14.30, sarà seguito immediatamente, alle 15.30, dall'annunciatissima conferenza stampa. Una conferenza sobria, che non si terrà, come ipotizzato, in un luogo simbolico del degrado del patrimonio impiantistico di Roma, ma nella più classica sala della Protomoteca, in Campidoglio. 

L'incontro tecnico (non in diretta streaming)
Ieri notte, si è tenuto un incontro «tecnico» a cui hanno partecipato il presidente della commissione sport, Angelo Diario, il capogruppo dei 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara (nell'ultima parte, c'era anche il presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito) e Diana Bianchedi, coordinatrice generale del comitato per la candidatura, apparsa inizialmente ottimista: «Ho stra-aspettative per questo incontro, finalmente potremo entrare nel merito, non vedo l'ora». La fiorettista olimpionica è arrivata con tutti i suoi più stretti collaboratori, e il capo di gabinetto di Malagò, Francesco Soro. Un vertice preparatorio, preceduto anche da richieste di diretta-streaming da parte del Pd, che ha fatto emergere tante domande, ad esempio sulla collocazione del Villaggio, ma pure sulle reali possibilità di evitare «sforamenti» del budget. 

Sorprese?
Un vertice che però non ha cambiato la sostanza: perché, nelle ultime settimane, il «no» del Campidoglio è diventato sempre più chiaro e netto. Solo qualche incertezza qua e là, quando - secondo le ricostruzioni dei media nazionali - la Raggi, dopo l'attacco ai danni di Raffaele Marra pubblicato sul profilo Facebook di Roberta Lombardi, avrebbe chiamato Beppe Grillo minacciandolo di aprire alle Olimpiadi se non avesse ricevuto il sostegno dei vertici del MoVimento. Ma, emergenza rientrata, non dovrebbero esserci sorprese. Nelle ultime settimane, si è fatta però strada anche l'idea di trasferire la partita sul tavolo della Corte dei Conti con un ricorso. Presupponendo che la marcia indietro rispetto alla mozione del Consiglio comunale del 25 giugno possa essere considerato un «danno erariale» visto che nel frattempo il Coni ha speso i suoi soldi nel Comitato. Sorprese in vista?