18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Ma anche a Milano è polemica

Migranti, a Chiasso no borders manifestano contro i respingimenti svizzeri. Danneggiati edifici

Circa 300 'no borders' italiani e svizzeri hanno manifestato a Chiasso contro la politica elvetica sui migranti, caratterizzata da frequentissimi respingimenti. Anche causando danni a edifici

No borders manifestano a Chiasso.
No borders manifestano a Chiasso. Foto: Shutterstock

CHIASSO - E' ancora tensione sul fronte dell'immigrazione. Circa 300 persone, «no borders» italiani e svizzeri, hanno manifestato ieri a Chiasso contro la politica elvetica sui migranti, caratterizzata da frequentissimi respingimenti. La manifestazione era stata annunciata già da una decina di giorni ma, secondo la polizia svizzera, non era mai stata autorizzata.

Il corteo
Il corteo è partito dallo stadio di Chiasso ed è arrivato sino alla dogana italiana. Secondo la polizia cantonale, alla stazione ferroviaria «i manifestanti hanno sparato numerose bombe carta e fumogeni in presenza della cittadinanza, viaggiatori, bambini e animali. In seguito si sono spostati verso il valico doganale di Chiasso strada al confine con l'Italia». Durante il tragitto, alcuni manifestanti si sono mascherati e hanno commesso una quarantina di danneggiamenti.

Scontro evitato, ma per poco
Si sono quindi riscontrati danni a diversi edifici, pubblici, privati e istituzionali. Le guardie di confine non hanno reagito e hanno dunque evitato lo scontro. Il corteo si è concluso verso le ore 17 di domenica pomeriggio, con l’annuncio di un nuovo presidio previsto per giovedì 15 settembre a Como, contro l’apertura del centro di accoglienza per i migranti attualmente accampati alla stazione di San Giovanni.

Tensioni politiche a Milano
Ma anche nel capoluogo meneghino si moltiplicano i malumori politici in merito alla possibilità che l'area che ha ospitato l'Expo diventi un centro per l'accoglienza dei migranti. «Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, stia sereno: il campo base Expo non sarà utilizzato per l'accoglienza dei migranti», ha ribadito l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Lombardia, Simona Bordonali, ricordando che - a giorni - «il Dipartimento nazionale della Protezione civile comunicherà quali strutture del campo base intende usare per i comuni del centro Italia colpiti dal sisma».

Il destino del centro Expo
In merito poi all'uso della Caserma Montello per l'accoglienza dei migranti, Bordonali si è detta fermamente contraria, visto che «Le caserme devono ospitare i militari, non i clandestini. Invitiamo piuttosto il Governo ad ascoltare i cittadini milanesi e a valutare una soluzione alternativa. E' arrivato il momento di procedere con i rimpatri di tutti coloro che non fanno richiesta dello status di rifugiato politico».