Immigrazione, Boldrini: «Contrastiamo il virus dell'odio razzista»
La presidente della Camera Laura Boldrini ha dichiarato la necessità di contrastare e vincere il virus dell'odio razzista, che si insinua nella società
ROMA - La presidente della Camera Laura Boldrini è sempre in prima linea sul tema dell'immigrazione, e non perde occasione per esprimere la sua posizione sul tema. E quest'oggi ha aperto nel suo studio a Montecitorio la riunione della commissione di studio sulle forme di intolleranza e odio con parole forti:«Questa commissione è una alleanza contro l'odio, contro il razzismo che non si vede e non si tocca ma che come un virus si insinua nella società».La commissione è peraltro intestata a Jo Cox, la deputata laburista britannica uccisa - qualche giorno prima dello svolgimento del referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Ue - da un attivista che inneggiava al nazionalismo inglese.
Analizzare il fenomeno
Secondo Boldrini, il compito della commissione sarà quello analizzare il fenomeno di cui si occupa, dargli un nome, riconoscerlo e contrastarlo. La presidente della Camera si è rivolta ai colleghi parlamentari e agli ospiti della riunione, la presidente della Rai e il direttore generale di Viale Mazzini, Monica Maggioni e Antonio Campo Dall'Orto.
Sconfiggere il virus del razzismo
«Dobbiamo fare di tutto - ha ribadito Boldrini - per non consentire a questo virus del razzismo di insinuarsi nella nostra società». Per questo, episodi come l'uccisione a Fermo del nigeriano richiedente asilo «dopo un insulto molto pesante motivato dall'odio, non devono essere minimizzati. Non possiamo permetterci - ha detto ancora - di derubricare a goliardia quello che invece è altro».
Situazioni difficili
Per la Presidente, è dovere delle istituzioni non lasciare sole le persone e chi nei territori deve gestire situazioni difficili. A questo proposito, ha dichiarato, è compito della commissione avanzare delle proposte concrete. «E' la prima volta - ha sottolineato - che un Parlamento dell'Unione europea lavora in questo modo. Dobbiamo essere consapevoli che altri Paesi ci stanno guardando».
No equiparazione tra razzisti e antirazzisti
Boldrini ha poi sostenuto con forza che non si può parlare di par condicio tra razzista e antirazzista. «E' un errore dare voce e mettere sullo stesso piano chi vuole seminare odio con chi vuole una società aperta». Non solo: il lavoro della commissione è per Boldrini un tentativo di stare sulle cose concrete per affrontare una questione dove le differenze non sono guerre e le distanze non sono divisioni.
L'antidoto al virus
Per l'antidoto al virus dell'odio, ha detto ancora Maggioni, «noi servizio pubblico rappresentiamo un pezzo significativo. Anche perché scegliere un linguaggio piuttosto che un altro significa porsi in maniera diversa di fronte alla realtà». Comportarsi in questo modo, ha continuato, significherebbe «non riconoscere la realtà e favorire il radicamento di una situazione che peggiorerebbe la nostra vita quotidiana».
(Fonte Askanews)
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