Storace: Meloni ridicola e arrogante, ha distrutto la possibilità di riunire il centrodestra
Giorgia Meloni, per il leader de La Destra, sarebbe stata capace di distruggere ogni speranza di riunificare la destra, allontanando a Roma quel 4-5 per cento di elettorato moderato che le ha preferito appoggiare il Pd di Roberto Giachetti
ROMA - Non si placano affatto le acque nel centrodestra romano. Dopo i risultati delle elezioni, Francesco Storace attacca Giorgia Meloni, responsabile, a suo dire, della disfatta del centrodestra in città. «Giorgia Meloni - afferma il segretario de La Destra - ha rifiutato alle comunali di Roma una nostra lista di sostegno, preferendo leghisti, liberali, i montiani di Mario Mauro e compagnia cantante perde le elezioni e dà la colpa a chi non ha voluto al suo fianco». Duro il leader de La Destra: «Ridicola, perché il suo risultato non è dipeso certo dal nostro, che è stato negativo. Arrogante come spesso le capita, si è permessa di indirizzarci un ritiro a vita privata abbastanza buffo e cialtrone. Della nostra vita disponiamo noi, cara Giorgia. E della mia dispongo io».
Meloni ha allontanato elettori di destra
L'asprezza delle parole di Storace deriva dalla certezza che «questa presunta leader che nel resto d'Italia raccoglie poca roba è stata capace di distruggere ogni speranza di riunificazione a destra». La colpa sarebbe in particolare del «suo tratto caratteriale che ha allontanato a Roma quel 4-5 per cento di elettorato moderato che le ha preferito persino Roberto Giachetti, espressione di quel Pd che mai pensavamo potesse ancora competere per il Campidoglio. Anziché unire, la Meloni riprende con il suo odio».
«Non durerà a lungo»
L'attacco di Storace si sposta poi sui numeri: «Invece di vantarsi dei suoi 265mila voti a Roma, la Meloni - sostiene ancora - avrebbe dovuto avvicinarsi ai seicentomila memorabili voti che Fini prese nella sua candidatura contro Rutelli, ai 675mila di Alemanno sindaco o ai miei 745mila da presidente del Lazio». Come scrive Storace su Il Giornale d'Italia, «chi sputa così sulla sua storia non durerà a lungo. Perché troverà qualcuno più linguacciuto di lei a sbarrarle la strada». Ma l'attacco non si placa: «Non si illuda di decidere i tempi del nostro impegno politico. Giorgia Meloni è da dieci anni in Parlamento collezionando record straordinari di assenteismo alla Camera; senza poltrona ci morirebbe. Senza telecamere si annoierebbe. Senza livore non vivrebbe». E conclude, poi, il leader de La Destra: «Le auguro di crescere meglio di come è vissuta finora. Cambi registro se invece vuole davvero una destra degna della grande tradizione che noi possiamo dire di aver vissuto con impegno e serietà».
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