23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
L'attacco della leader di FdI

Doina Matei, Meloni: «Semi-libertà non è andare al mare»

L'assassina della 23enne romana Vanessa Russo è in semi-libertà dopo aver scontato nove dei sedici anni di pena. Sul suo profilo Facebook le foto di una vita felice che fanno infuriare il web. E anche la politica

ROMA - «Semi-libertà non vuol dire andare al mare ma è una misura anch'essa finalizzata alla rieducazione del reo; è una cosa diversa dall'andarsi a divertire. La pena deve tendere alla rieducazione del reo e non alla diseducazione». Ospite della trasmissione Virus di Rai Due, Giorgia Meloni ha commentato così la sospensione della semi-libertà a Doina Matei, la donna colpevole di aver ucciso la 23enne romana Vanessa Russo, nove anni fa, con un'ombrellata nel tunnel della metro della stazione Termini di Roma.

La semi-libertà e l'ingiusta felicità di Doina
Doina Matei, dopo aver scontato nove dei sedici anni di pena cui è stata condannata per l'omicidio di Vanessa, ha ottenuto la semi-libertà circa un anno fa. Doina ha iniziato a lavorare per una cooperativa di Venezia di giorno, per poi tornare in cella alle dieci di sera. La revoca della semi-libertà è arrivata all'indomani della pubblicazione da parte del quotidiano romano Il Messaggero di foto che la donna avrebbe pubblicato sul suo profilo Facebook. Foto che ritraggono la donna al mare, al bar e a passeggio. Foto considerate offensive nei confronti della famiglia della vittima.

«Un occhio di riguardo per rom e immigrati»
Sui social network si è scatenata la polemica: minacce e insulti sul profilo di Doina Matei (profilo creato con un'identità fittizia), rabbia e indignazione di chi non ha dimenticato l'atrocità di quel gesto e trova ingiusta la «felicità» di una persona che sta scontando la pena fuori dal carcere. Giorgia Meloni risponde con durezza alla questione: «Parliamo di omicidio e di una persona che ha scontato metà della condanna. Bisognerebbe anche mettersi dalla parte della vittima», spiega, e aggiunge ancora: «Questo discorso non c'entra nulla col razzismo, anzi penso che in Italia nei confronti dei rom e degli immigrati ci sia un occhio di riguardo che non c'è per altri. Bisogna rivedere l'istituto della semi-liberta che per alcuni reati non dovrebbero essere utilizzata».