12 ottobre 2024
Aggiornato 11:30
i movimenti civici contestano il dup

#Romanonsivende, domani il corteo contro il taglio dei servizi firmato da Tronca

L'inizio della manifestazione è previsto alle ore 16 presso il Campidoglio. Arriverà a piazza del popolo

Il Campidoglio, Roma.
Il Campidoglio, Roma. Foto: Shutterstock

ROMA - Sindacati di base e conflittuali, centri sociali, precari, sfrattati e movimenti per la casa, maestre delle scuole comunali e dipendenti capitolini, cooperative sociali, realtà dei lavoratori autorganizzati e comitati di quartiere: domani a Roma scende in piazza un mondo variegato per la manifestazione "Roma non si vende", indetta contro le privatizzazioni, la svendita del patrimonio pubblico, il taglio ai servizi pubblici e sociali, gli sfratti, gli sgomberi degli spazi sociali, la precarietà e la perdita di posti si lavoro. E' previsto un corteo da piazza Vittorio al Campidoglio (piazza della Madonna di Loreto), con partenza alle ore 16.

Contro i tagli del commissario Tronca
In particolare a venire contestato è il Documento unico di Programmazione (il Dup) firmato dal commissario Francesco Paolo Tronca, «un concentrato di imposizione di tagli lineari, privatizzazione dei servizi, alienazione del patrimonio pubblico sacrificando sull'altare del debito di Roma Capitale i beni, gli spazi e i servizi pubblici della città. Un documento che lascia pochi margini di manovra a chi si candida a governare Roma e poche speranze ai romani sempre più privati di servizi essenziali».

A Roma carenza di organico di circa 8mila unità
«L'imposizione incondizionata di sacrifici imposti ai lavoratori ed alle lavoratrici delle aziende partecipate di Roma Capitale con il conseguente blocco della contrattazione, le minacce di inutili privatizzazioni con contestuale licenziamento di migliaia di lavoratori precari come nel caso di educatrici, maestre, lavoratori dell'accoglienza e dei canili comunali, il lavoro notturno non più retribuito, la negazione sia del riconoscimento della clausola di salvaguardia sociale che l'accesso alla cassa integrazione sono gli esempi più lampanti della pericolosa precipitazione della gestione Tronca. Tutti ciò - si legge nell'appello dei manifestanti - mentre nello stesso Dup si certifica una carenza di personale pari ad 8.000 unità e gli organi di stampa conducono una campagna denigratoria nei confronti dei lavoratori capitolini, Atac ed Ama in primis, tacciandoli di fannullaggine'.

La risposta dei cittadini ai problemi della Capitale
«Ma siamo certi - prosegue l'appello - che la città sia d'accordo con questa linea? E' davvero inevitabile sacrificare servizi e diritti conquistati in anni di lotte, per gettare qualche moneta nel pozzo nero del debito di Roma? E questo debito, siamo sicuri sia davvero un dogma intoccabile?» Per i promotori della mobilitazione «c'è bisogno di una risposta cittadina, ampia e partecipata, che possa aprire nuovi spazi decisionali e nuovi conflitti, contro la cappa prefettizia e giubilare e che dica chiaramente che Roma non si vende. Tronca deve essere bloccato e l'emendamento del DUP e del bilancio di previsione di fine Marzo ribaltato. E', a nostro avviso, necessaria una risposta visibile, che sfili nelle strade della capitale con tutte e tutti coloro che vogliono una Roma diversa, mentre Tronca e i suoi tecnici scorrono i tasti sulla calcolatrice della vendita delle nostre vite».

Il piano di sicurezza per il corteo di domani
La Questura di Roma ha già lavorato alla messa a punto del piano di sicurezza per il corteo: dopo le linee guida dettate dal prefetto Gabrielli nella riunione tecnica di coordinamento tenuta ieri, il questore Nicolò D'Angelo, ha fissato gli obiettivi operativi dei servizi: presidio capillare del territorio per garantire la libertà di manifestazione ed attivazione di tutti i sistemi di videosorveglianza disponibili che «serviranno ad identificare tutti gli eventuali autori di forme di illegalità e prevaricazione». Le forze dell'ordine saranno chiamate a garantire il corteo e la successiva manifestazione in piazza Madonna di Loreto, con l'indicazione di «privilegiare, in ogni fase, il dialogo ma di non accedere ad alcuna tolleranza in caso di violazione delle leggi». L'Atac ha fatto sapere che al passaggio dei partecipanti le linee C3-16-70-71-75-360-590-649-714-H-30-40-44-46-51-60-62-63-64-80-81- 83-85-87-118-160-170-492-628-715-716-780-781-916 possono subire deviazioni e/o limitazioni.