Olimpiadi, Radicali depositano il quesito del referendum
Entro un mese il Comune dovrà decidere se ritenere ammissibile o meno il quesito presentato dai Radicali Italiani e Radicali Roma in Campidoglio

ROMA - Se è giusto o meno portare i giochi olimpici a Roma dovranno essere i cittadini a deciderlo. Questa mattina una delegazione di Radicali Italiani e Radicali Roma ha depositato in Campidoglio, insieme alle mille firme necessarie, il quesito del referendum popolare sulla candidatura olimpica del 2024. Termina così formalmente la prima tappa della campagna referendaria lanciata dai radicali per permettere ai romani di decidere sull'ospitalità dei Giochi, come accaduto in tante altre città europee.
In attesa del sì del Comune
Da oggi - spiega una nota dei radicali - il Comune avrà dunque un mese di tempo per giudicare l'ammissibilità del quesito. Il compito spetta a una apposita commissione, nominata dal Consiglio comunale nel settembre 2013, e composta dal segretario generale del Campidoglio, dal Capo di Gabinetto del commissario straordinario, e da tre docenti di Diritto: i professori Vincenzo Cerulli Irelli, Giovanni Guzzetta, Paolo Ridola.
Servono 28mila firme
«Appena ottenuto il giudizio positivo prenderà il via la vera e propria raccolta firme», dichiarano all'uscita del Campidoglio il segretario di Radicali Italiani, Riccardo Magi, e il segretario di Radicali Roma, Alessandro Capriccioli. «Per permettere ai romani di esprimersi con il referendum, avremo tre mesi di tempo per raccogliere le firme dell'1% della popolazione residente, cioè circa 28 mila. Speriamo che tutti coloro che in questi mesi si sono espressi a favore della consultazione popolare vorranno aiutarci a dare voce ai cittadini», concludono i radicali.
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