Bisesto anno funesto? Ecco perché abbiamo paura del 29 febbraio!
La storia dell'anno bisestile che porta sfortuna affonda le sue radici in epoche lontane. Noi vi sveliamo il mistero, ma anche le curiosità più interessanti legate a questa data così rara
ROMA - Anno bisesto, anno funesto. Il 29 febbraio segnerebbe dunque una data infausta, almeno alle latitudini latine. Sì, perché la storia dell'anno bisestile che porta sfortuna affonda oggi le sue radici esclusivamente come emanazione medioevale di alcune tradizioni degli antichi romani. Nel mondo anglosassone invece il 29 febbraio è un giorno in più per fare cose, buone cose, una opportunità da non sprecare. Vediamo allora cinque curiosità che raccontano le credenze popolari, nel bene e nel male, di una giornata comunque diversa dalle altre.
I Feralia
Mese triste per i romani quello di febbraio, essendo dedicato ai riti funebri. I più famosi si celebravano il 21 febbraio, erano i Feralia. Tutto nasce da qui, essendo il 29 considerato un'appendice non richiesta di una tappa poco allegra della vita del cittadino romano.
Generazione Savonarola
Il nonno del celebre predicatore e moralizzatore è per la tradizione il papà del detto più famoso legato al 29 febbraio, quell' "Anno bisesto, anno funesto?", legato soprattutto alle attività della campagna. L'anno bisestile, quello con il giorno in più, poteva infatti nella concezione del primo Savonarola noto alla storia, che raccoglieva comunque il sentire contadino del 1400, essere portatore di epidemie per il bestiame, o di alluvioni. Si tratta di considerazioni di natura psicologica, legate alla superstizione connessa, nella logicità romana, all'eccezionalità di questo evento speciale capace dunque per la sua rarità di causare paure irrazionali.
Leap Day
Se nel mondo latino la sfortuna si accompagna al 29 febbraio, in quello anglosassone tutto il contrario. E' il giorno migliore per un'iniziare un'attività imprenditoriale ad esempio. Ma soprattutto è il cosiddetto Leap Day: un'antica usanza irlandese considera infatti questo giorno l'unico in cui una donna ha la possibilità di chiedere in sposo l'uomo da sempre sognato. Curiosità nella curiosità: se la proposta viene rifiutata l'uomo deve comprare alla donna ben 12 paia di guanti per nascondere il fatto che non porterà un suo anello di fidanzamento al dito.
Il 30 febbraio
Esiste, o meglio è esistito, anche un 30 febbraio. Il re Carlo XII di Svezia eliminò ad esempio gli anni bisestili dal 1700 al 1740, facendo coincidere il calendario giuliano con quello gregoriano. Si dimenticò però di promulgare gli editti necessari all'opera e per recuperare il giorno che saltava nel 1700 ordinò che se ne inserisse un secondo bisestile nel 1712, anno in cui la Svezia ebbe così un 30 febbraio. Ma anche la storia dell'Unione Sovietica racconta di un 30 febbraio, quando nel 1929 si decise di utilizzare il cosiddetto calendario rivoluzionario sovietico, con 30 giorni ogni mese e i rimanenti giorni, 5 o 6, dell'anno, furono chiamati "feste senza mese». Per capire bene, dopo il 30 gennaio venne inserita una "festa di Lenin" e poi si passava al primo febbraio. Così facendo, nel 1930 e 1931, il calendario registrò un 30 febbraio, poi soppresso nel 1932 con il ritorno al vecchio calendario.