Omicidio di Giulio Regeni, 5 stelle contro l'Egitto
Il Movimento deposita una risoluzione che chiede di fermare i rapporti diplomatici e 'esportazione di armi dall'Italia: «Un regime che non rispetta i diritti umani», sostengono i membri delle commissioni Esteri e Difesa
ROMA –
«La notizia secondo cui il giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, è stato ucciso dalle stesse forze di polizia egiziane perché scambiato per una spia è sconcertante. Si apra subito una commissione d'inchiesta Onu per accertare fatti e responsabili e nel frattempo il Governo Renzi interrompa immediatamente ogni relazione diplomatica con l'Egitto se non vuole macchiarsi ulteriormente dopo aver già strizzato l'occhio ad Al Sisi definendolo 'un grande statista'». Lo hanno affermato in una nota congiunta i parlamentari M5s della commissione Esteri, a seguito delle notizie emerse dall'inchiesta del New York Times sul caso Regeni. «Dal baciamano di Gheddafi agli ammiccamenti di Renzi ad Al Sisi – hanno proseguito i parlamentari M5s – questo è il prezzo che oggi l'Italia paga della sua politica estera senza scrupoli, intessendo affari sporchi con i regimi in cui viene applicata una repressione feroce, di cui stavolta, se le notizie emerse dovessero essere confermate, a caderne vittima è stato Giulio Regeni». «Chiediamo pertanto – ha affermato Manlio Di Stefano – che, oltre a interrompere ogni rapporto diplomatico con l'Egitto, Renzi, per non rischiare di rendersi complice, applichi subito la nostra risoluzione che impegna il Governo a sospendere l'export di armi dall'Italia al regime egiziano di Al-Sisi, accusato da diverse ong internazionali di aver aperto una vera e propria repressione interna nel Paese nonché pesanti violazioni dei diritti umani».
Stop alla vendita di armamenti
Quella a cui si riferisce Di Stefano è la risoluzione che impegna il governo a sospendere l'export di armi dall'Italia al regime egiziano di Al-Sisi, accusato da diverse ong internazionali di aver aperto una vera e propria repressione interna nel Paese nonchè pesanti violazioni dei diritti umani. A depositarla, a pochi giorni dalla scioccante notizia della morte del nostro connazionale Giulio Regeni, sono stati i deputati M5S delle Commissioni Esteri e Difesa. «Il Consiglio dell'Unione europea, nell'agosto del 2013, condannando con la massima fermezza tutti gli atti di violenza, decise di sospendere le licenze di esportazione verso l'Egitto per qualsiasi attrezzatura che potrebbe essere usata a fini di repressione interna – ricorda la prima firmataria della risoluzione, Maria Edera Spadoni – tuttavia, l'Italia ha continuato ad inviare armi in Egitto, nonostante le pesanti violazioni dei diritti umani operati dalle autorità egiziane. Ieri, a firma di tutta la Commissione Affari Esteri M5S e della Commissione Difesa M5S – spiega la deputata – ho depositato una risoluzione per impegnare il Governo a rispettare la decisione del Consiglio dell'Unione europea dell'agosto 2013 e di sospendere l'invio alle forze militari, agli apparati di sicurezza e alle forze dell'ordine dell'Egitto di ogni tipo di arma e di materiale che possano venire impiegati per la repressione interna; a rispettare sia il dettato della legge 185 del 1990 sia il Trattato sul commercio internazionale delle armi (Arms Trade Treaty); a sollecitare il Governo egiziano a rispettare il diritto internazionale, in particolare il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali firmato e ratificato dallo stesso».
La risposta di Renzi
Almeno a parole, comunque, costretto dall'indignazione delle opposizioni, anche il premier Matteo Renzi sembra intenzionato a pretendere la verità dallo Stato africano riguardo la tragedia del nostro connazionale: «Non ci accontentiamo di un'amicizia con l'Egitto senza verità – ha dichiarato in diretta a Radio anch'io a proposito dell'uccisione di Giulio Regeni – se non c'è verità non c'è amicizia. Abbiamo bisogno della verità e che i colpevoli siano puniti». Ancora una volta, insomma, il Movimento 5 stelle sarà chiamato a vigilare che i buoni propositi del governo non rimangano solo sulla carta.
(da fonte Askanews)
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