Bertolaso: «Ho detto sì a Silvio, a Roma posso vincere. Ai processi sarò assolto»
«Ci vorrebbe una lista civica che vada oltre i partiti», spiega l'ex capo della Protezione civile, che, intanto, precisa che a Roma «può servire la competenza di un manager esperto in emergenze»
ROMA - «Devono esserci le condizioni per una candidatura, eh... Mi si è prospettata, diciamo, come una ipotesi, qualcosa che vada oltre i partiti, ecco. Una lista civica magari, ma vediamo. La città in ginocchio ha bisogno di un manager». L'ex capo della Protezione civile ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, parla in una intervista a Repubblica della possibilità che possa essere proprio lui il candidato del centrodestra a sindaco di Roma.
«Roma è la mia città»
«Mi è stata solo prospettata questa ipotesi. E ho dato la mia disponibilità - precisa -. La situazione della città è drammatica, la sfida è proibitiva, ma a maggior ragione può servire la competenza di un manager esperto in emergenze per farvi fronte. Ripeto, nessuna fretta, se ci saranno le condizioni... Roma poi è la mia città».
I processi sul G8
I processi sul G8 e la commissione Grandi rischi? «Mancano poche udienze e vedrà che sarò assolto perchè il fatto non sussiste» assicura Bertolaso. E conclude: «Le primarie sono un'ottima idea per tutti ma per partecipare bisogna avere una tessera di partito. E io ho solo quella dell'As Roma e dei donatori di sangue», «la sfida qui si gioca oltre i partiti. Al di là dei vecchi schemi».
(con fonte Askanews)
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