Giachetti: «Non sono il candidato di Renzi»
L'esponente del Pd prende le distanze dal premier, ma non rinnega l'appoggio del segretario del suo partito.
ROMA - Roberto Giacchetti, il candidato Pd alle primarie per la poltrona più ambita di Roma, prende la parola e si rivolge ai romani. Inizierà la sua campagna elettorale partendo dalle periferie, «dove i cittadini sono giustamente più arrabbiati», ed ecco le sue proposte per la città.
Giacchetti: Rispetto tutti i miei avversari
«A me non spaventano nè il M5S nè il centrodestra. A me spaventa che la campagna elettorale si possa trasformare in una rissa, con argomenti che nulla c'entrano con la città. Io rispetto tutti gli avversari, che siano Alfio Marchini, Giorgia Meloni o il candidato scelto dal M5S. Non sono il candidato di Renzi anche se sono contento di avere il suo appoggio. Ho fatto una mia scelta personale, lunga e travagliata. Partirò dalle zone della città dove prenderò più insulti, nelle periferie dove i cittadini sono giustamente più arrabbiati». Lo ha detto Roberto Giachetti, candidato del Pd alle primarie per il sindaco di Roma, intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai3.
Roma non è solo disagi e ritardi
«Roma è tante altre cose, molto belle. Non solo disagi e ritardi - ha aggiunto -. Non riusciremo mai a risolvere tutto, ma i romani hanno diritto a vedere cambiate certe cose. Non possiamo generalizzare, anche sul malfunzionamento della amministrazione pubblica a Roma. La politica per prima si deve interrogare. Con Rutelli e Veltroni la città aveva fatto un salto di qualità impressionante. Roma aveva ritrovato il suo orgoglio. Ignazio Marino non è riuscito a saldare un rapporto con la città, io spero che si candidi alle primarie e troverà qualcuno con una idea diversa della città».
(Fonte Askanews)
- 18/10/2021 Roberto Gualtieri è Sindaco di Roma: «Parte una grande stagione di rilancio»
- 02/10/2021 Sfida a quattro per il Campidoglio. Incognita astensionismo
- 31/08/2021 Di Battista: «Da romano soddisfatto dell'operato della Raggi»
- 10/06/2021 Michetti: «Penseremo alle cose utili come facevano i Cesari»