Alemanno e Marino indagati per abuso d'ufficio
Gli ex sindaci iscritti nel registro degli indagati in una inchiesta che rischia di sconvolgere ancora gli equilibri (già precari) del Campidoglio.
ROMA – Avrebbero assunto figure professionali esterne senza concorso e senza procedura pubblica, quindi a chiamata diretta: Gianni Alemanno e Ignazio Marino vengono iscritti sul registro degli indagati per abuso d'ufficio in un'indagine che rischia di travolgere gli uffici del Campidoglio a pochi mesi dallo «scontrini gate» e dalla maxi inchiesta di Mafia Capitale.
La violazione del testo unico
Insieme ad altri 58 funzionari e dirigenti politici (alcuni di questi ancora in carica), i due ex primi cittadini avrebbero così violato il testo unico degli enti locali. In questo modo i due allora sindaci avrebbero evitato di prendere in considerazione, di fatto scavalcandoli, gli altri 23 mila dipendenti del Comune di Roma.
Anche reato di truffa?
Non soltanto abuso d'ufficio. Il Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle, sul finire dello scorso anno, avrebbe depositato presso il pm Francesco Dall'Olio, che si sta occupando del caso, un'informativa in cui vengono delineati i contorni di un ipotetico reato di truffa. Insieme agli ex sindaci spunta anche il nome di altri «già noti», come l'ex segretario generale della giunta Alemanno prima e di quella Marino dopo Liborio Iudicello, fuori dal Campidoglio solo dopo la pubblicazione della famosa relazione del prefetto di Roma Franco Gabrielli, a luglio, su Mafia Capitale.