M5s: «A Quarto siamo parte lesa. E' il Pd ad andare a braccetto con la mafia»
In una nota il MoVimento 5 Stelle risponde alle accuse relative al sostegno di un clan camorristico a un candidato del M5s alle scorse Comunali a Quarto. Fico: «Valutiamo ogni strada, compreso lo scioglimento del Comune»
MILANO - Su Quarto «noi siamo parte lesa» e il Pd «che va a braccetto con la mafia abbia la decenza di stare in silenzio». Questa la risposta del Movimento 5 Stelle alla vicenda relativa al Comune di Quarto dopo che La Stampa oggi ha pubblicato stralci di intercettazioni da cui si evincerebbe il sostegno di un clan camorristico a un candidato del M5s alle scorse Comunali a Quarto.
Accuse ridicole
«Fa francamente ridere che sia il Pd a ergersi a cattedra morale della politica - si legge in una nota del Movimento - un partito che con la mafia ci è andato a braccetto finora, che è persino stato in grado di sostenere un condannato come De Luca alla presidenza della Regione Campania in una lista ammucchiata sostenuta da Ciriaco De Mita. Fa ridere sì - prosegue la nota - che sia il Pd, che oggi ha fatto della questione morale una reliquia, ad avanzare lezioni di trasparenza nei confronti dell'unica forza politica onesta e pulita, qual è il M5S».
Si valuta ogni strada, anche lo scioglimento
Il Movimento 5 stelle a Quarto è «parte lesa», per il ora il comune può andare avanti anche se verrà valutata «ogni strada, compreso lo scioglimento». Lo dice Roberto Fico al Fatto Quotidiano. «A Quarto valutiamo ogni strada, compreso lo scioglimento del Comune. Quel che è certo è che l'ex consigliere comunale indagato è stato subito espulso dal M5s, e il sindaco Rosa Capuozzo sta portando avanti una battaglia di legalità: siamo con lei».
L'unico indagato già cacciato
Al momento, sottolinea, «ci sono i presupposti per andare avanti. Noi come M5s e come amministrazione siamo parte lesa, lo afferma anche la magistratura. L'unica persona indagata è stata cacciata dal Movimento lo scorso 14 dicembre, perché non rispettava il nostro programma, e anzi agiva in modo ostativo rispetto ad esso».
Voti inquinati
Conclude Fico: «Se le cose sono andate come si dice nell'intercettazione, parte di quei voti era sicuramente inquinata. Ma non sono stati consensi determinanti. Avremmo vinto anche senza le preferenze di De Robbio. E comunque noi valutiamo ogni strada». Non viene escluso lo scioglimento, «prima però vogliamo attendere la chiusura delle indagini, per avere un quadro chiaro».
(Con fonte Askanews)
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