Mafia Capitale, Odevaine: «430 licenze su 500 erano per Tredicine»
Le dichiarazioni dell'interrogatorio del 15 ottobre scorso nel carcere di Terni
ROMA - «Preciso che di 500 licenze rilasciate, 430 circa erano tutte intestate a membri della famiglia Tredicine-Falasca, che, fino all'avvento di Giordano Tredicine al consiglio comunale, finanziavano tutta la politica romana». A parlare è Luca Odevaine nell'interrogatorio reso ai pm di Roma il 15 ottobre scorso nel carcere di Terni.
Odevaine: C'erano seri problemi con Veltroni
Insomma «durante il periodo di Veltroni, avevo individuato seri problemi nell'assegnazione delle concessioni ai camion bar. Si trattava di licenze che erano state rilasciate con il carattere della temporaneità e in relazione ad ambiti molto ristretti. Molte di esse erano state rilasciate da Gianmario Nardi, che via via si erano espanse illegittimamente quanto al contenuto e quanto ai tempi».
Il giro dei camion bar
Nardi, che era stato prima dirigente del primo municipio, e poi direttore del Gabinetto del sindaco Rutelli, tornò a fare il vicecapo di gabinetto con l'avvento di Alemanno «gestendo insieme a Lucarelli tutti gli affari più rilevanti, e con lui riprendono i contrasti, culminati nella nomina del dirigente al decoro, che lui fece senza interpellarmi, di Mirko Giannotta». Tornando ai camion bar, Odevaine «chiese al sindaco di mandare gli atti in Procura. Egli mi disse di aver sollecitato uno studio delle carte al segretario comunale e all'assessore competente, ma che io sappia non se ne fece nulla», ha concluso. (Fonte Askanews)
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