Caso Marino, lo chef racconta i dettagli segreti delle cene al ristorante
Christian Pinna: "Da noi, al vero Girarrosto toscano, manco le briciole lasciava e ha fatto più di una scarpetta". Ma non era il solo...
ROMA - Christian Pinna, figlio del proprietario del Vero Girarrosto Toscano e show-man televisivo all’Arena di Giletti qualche stagiona fa, è intervenuto su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del nuovo format LINGUE A SONAGLI, che inizierà ufficialmente le trasmissioni sabato prossimo alle 14 condotto dal cantautore Luca Bussoletti. Molte sono le rivelazioni su Marino che il ragazzo fa ai microfoni dell’emittente, non tralasciando commenti anche su altri ospiti illustri..
Le cene di Ignazio Marino
«Alla fine di tutto questo trambusto, mio padre s’è sentito anche un po’ in colpa per aver contribuito all’uscita di scena di Marino perché erano amici da trent’anni. Io, invece, non sono d’accordo con i giornali che hanno titolato «Il Vaticano, Renzi e il Nuovo Girarrosto Toscano dimettono Marino» perché noi al ristorante abbiamo una lunga scalinata su cui lui non è mai inciampato. Anzi ha fatto le scale molto bene più volte, stile San Remo, e al tavolo ci arrivava sempre molto bene. Ha commesso degli errori pagando con una carta di credito non sua e noi non avremmo mai immaginato che proprio degli amici potessero commettere simili errori che poi avrebbero invischiato anche la nostra attività. Io ho avuto anche 50 giornalisti addosso e mio padre è stato registrato a sua insaputa dal Movimento 5 Stelle di cui si fidava».
Marino? A tavola come in politica: fa la scarpetta
«E’ uno che la scarpetta la fa eccome. Avoja se la fa! Da noi si mangia bene ed evidentemente lui apprezzava perché ci tornavano indietro i piatti belli puliti. Manco le briciole lasciava sui tavoli a quelle cene che ha fatto pure con un ambasciatore che non è mai esistito. Ora comunque deve rilassarsi e riposarsi in panchina. Se torna, gli faccio preparare una bella tazza di caffè e latte». Ma per Tronca, Pinna ha ben altre parole: «Tronca è diverso, mi dà fiducia. Mi sembra un uomo di sostanza per cui, se dovesse venire, gli proporrei un piatto semplice da pastasciuttaro. Voglio sperare che almeno lui non commetterà errori al ristorante, voglio avere fiducia». Presso l'attività dei Pinna sono passati visi noti e nomi illustri, Christian prosegue e racconta: «Sarà il vino, sarà la convivialità ma a tavola succedono spesso cose importanti. Valeria Marini, per esempio, ha accettato di girare «Bambola» di Bigas Luna da noi. Perché aveva finito di leggere la sceneggiatura? Anche perché aveva incassato l’assegno». E inoltre: «Da noi veniva sempre Federico Fellini. Era talmente amico di mio padre che gli dava bonari scappellotti. Lui amava la ribollita e la fiorentina».
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