20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Lombardi: informazioni già note

Vatileaks 2, Bergoglio «dispiaciuto ma sereno». Nuzzi: il Papa ostacolato

Mentre il portavoce vaticano padre Lombardi descrive il Papa come dispiaciuto ma sereno e cerca di liquidare i documenti dello scandalo come «informazioni già note», si accendono sempre più riflettori sulle rivelazioni contenute nei libri che gettano ombra sui Sacri Palazzi.

CITTA' DEL VATICANO - Il Papa «è una persona serena nonostante le difficoltà»: così il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in merito allo stato d'animo di Francesco per la fuga dei documenti riservati della Santa Sede e relativi arresti. «Conosce la situazione, sa cosa bisogna fare, come procedere», ha detto il gesuita intrattenendosi con i giornalisti. «Che le notizie non belle non siano fonte di gioia è talmente ovvio che non merita un comunicato, ma ciò non vuol dire che sia sconfortato, va avanti molto sereno». E' «assolutamente surreale» pensare che il Vaticano decida cosa fare, in merito alla riforma economica e amministrativa, in base «ai libri di Nuzzi o Fittipaldi».

Le registrazioni? E' stato mons. Balda
Nel frattempo, sono emersi nuovi particolari a proposito dello scandalo di cui tutti i giornali parlano.  Francesca Chaouqui in un'intervista a Repubblica ha infatti dichiarato: «E' stato monsignor Balda a fare quelle registrazioni a papa Bergoglio, io non ne sapevo niente»«Lui stesso fece ascoltare un audio ai membri della Cosea, la commissione di revisione dei conti dei dicasteri della Santa sede, di cui ho fatto parte anch'io chiamata dallo staff di Bergoglio e della quale monsignor Balda era segretario». Eravamo amici? «sì lo siamo stati, poi la scorsa primavera ha cominciato ad agitarsi, è come impazzito». «Non è un segreto - spiega Chaouqui - che lui sperasse di ottenere il posto di revisore generale del Vaticano, per cui è stato scelto Libero Milone. Quando non è stato nominato, ha cominciato a fargli la guerra, cosa che probabilmente lo ha spinto a consegnare carte ai giornalisti. Ma io con la diffusione dei documenti non c'entro nulla, anche perché non avevo posti da prendere in Vaticano». La stessa Chaouqui, peraltro, ha scritto stamane su Facebook: «Iniziamo la giornata con un chiarimento: L'intervista a Repubblica è falsa. Un off The records carpito per cortesia due giorni fa».

Nuzzi: è giornalismo
Parallelamente, i riflettori si accendono anche sull'autore di Via Crucis - il libro dello scandalo - Gianluigi Nuzzi. «Sulle fonti non dico nulla», ha risposto, nel corso di una conferenza stampa a Roma per la presentazione di Via crucis (Chiarelettere), libro costruito attorno a documenti riservati del Vaticano, ha risposto a chi domandava la sua opinione sul monsignore spagnolo dell'Opus Dei Lucio Angel Vallejo Balda, ex segretario della disciolta commissione per lo studio della riforma economica del Vaticano, arrestato nei giorni scorsi per la diffusione dei documenti. «Di certo Balda fu scelto come coordinatore della Cosea, unico religioso presente nella commissione, e quindi non sfugge a nessuno il suo ruolo apicale all'interno del Vaticano. E - ha proseguito - dire che una persona dopo una vita dedicata al Vangelo ha fatto quel che ha fatto perché deluso dal non aver ricevuto una nomina mi sembra troppo semplice». E' una «reazione abnorme», ha detto Nuzzi in riferimento all'arresto di Balda e Francesca Chaouqui. Quanto a quest'ultima, «conoscevo Francesca Chaouqui perché era responsabile della comunicazione esterna dello studio Orrick, so che ha contatti e conosce molti giornalisti italiani, e poi ho visto che è stata scelta nella Cosea, unica donna italiana della commissione».

Non do consigli al Papa
In quanto all'operato di Bergoglio, Nuzzi ha dichiarato che «Non spetta a me dare suggerimenti al Papa". "Questo libro non è né contro né a favore del Papa. Poi ci possono essere strumentalizzate, ma questo non deve impedirci di fare giornalismo», ha detto Nuzzi, aggiungendo: «Se mi chiedete il mio parere personale, penso che questo Papa porti avanti le riforme e incontri molte difficoltà». Nuzzi, che in conferenza stampa si è più volte riferito a Jorge Mario Bergoglio con epiteti come «il nostro Santo Padre» o «il mio Papa», ha peraltro detto di non aver «mai parlato» con Emiliano Fittipaldi, autore di un secondo libro su documenti riservati del Vaticano, Avarizia.

Lombardi: informazioni già note
Il portavoce vaticano padre Lombardi, in una lunga nota di riflessione per la Radio vaticana, ha però cercato di ridimensionare la portata delle rivelazioni. I documenti riservati del Vaticano pubblicati sarebbero, a suo avviso, "in buona parte» informazioni «già note, anche se spesso con minore ampiezza e dettaglio, ma soprattutto va notato che la documentazione pubblicata è perlopiù relativa a un notevole impegno di raccolta di dati e di informazioni messa in moto dal Santo Padre stesso per svolgere uno studio e una riflessione di riforma e miglioramento della situazione amministrativa del Vaticano e della Santa Sede». «La COSEA (Commissione Referente di Studio e Indirizzo sull'Organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede) dal cui archivio proviene buona parte della informazione pubblicata, era stata infatti istituita dal Papa il 18 luglio 2013 a tale scopo e poi sciolta dopo il compimento del suo incarico. Non si tratta quindi - precisa Lombardi - di informazioni ottenute in origine contro la volontà del Papa o dei responsabili delle diverse istituzioni, ma generalmente di informazioni ottenute o fornite con la collaborazione di queste stesse istituzioni, per concorrere allo scopo positivo comune»«Una pubblicazione alla rinfusa di una grande quantità di informazioni differenti, in gran parte legate a una fase del lavoro ormai superata, senza la necessaria possibilità di approfondimento e valutazione obiettiva raggiunge invece il risultato - purtroppo in buona parte voluto - di creare l'impressione contraria, di un regno permanente della confusione, della non trasparenza se non addirittura del perseguimento di interessi particolari o scorretti», ha dichiarato Lombardi. 

Trasparenza
Secondo Lombardi, il Vaticano sta procedendo senza incertezze sulla strada della trasparenza e della buona amministrazione. Proprio per affrontare i problemi economici ed amministrativi fu indirizzato «il faticoso e complesso lavoro iniziato per impulso del Papa con la costituzione della COSEA», ha detto Lombardi in una nota per Radio vaticana, «che ha compiuto da tempo il suo lavoro, e con le decisioni e iniziative che sono tuttora in corso di sviluppo e attuazione (e che almeno in parte sono seguite appunto a raccomandazioni della stessa COSEA alla fine del suo lavoro). La riorganizzazione dei Dicasteri economici, la nomina del Revisore generale, il funzionamento regolare delle istituzioni competenti per il controllo delle attività economiche e finanziarie, ecc., sono una realtà oggettiva e incontrovertibile».

Buona amministrazione
La strada della buona amministrazione «procede senza incertezze», ha detto il gesuita. «Naturalmente ciò non rende in alcun modo ragione al coraggio e all'impegno con cui il Papa e i suoi collaboratori hanno affrontato e continuano ad affrontare la sfida di un miglioramento dell'uso dei beni temporali al servizio di quelli spirituali. Questo invece è ciò che andrebbe maggiormente apprezzato e incoraggiato in un corretto lavoro di informazione per rispondere adeguatamente alle attese del pubblico e alle esigenze della verità. La strada della buona amministrazione, della correttezza e della trasparenza, continua e procede senza incertezze. E' questa evidentemente la volontà di Papa Francesco e non manca certo in Vaticano chi vi collabora con piena lealtà e con tutte le sue forze»«Una gran quantità di informazioni di tal genere va studiata, compresa e interpretata con cura, equilibrio e attenzione. Spesso sono possibili letture diverse a partire dagli stessi dati». Così padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, risponde nel merito ad alcune questioni sollevate dai documenti riservati del Vaticano finiti in due libri in uscita in questi giorni.

Valutazioni e commenti diffusi
La pubblicazione di due libri «è oggetto di curiosità e di commenti largamente diffusi», dichiara Lombardi alla Radio vaticana. «Facciamo alcune osservazioni. Com'è noto, una buona parte di ciò che è stato pubblicato è il risultato di una divulgazione di notizie e documenti di per sé riservati e quindi di un'attività illecita che viene quindi perseguita penalmente con decisione dalle competenti autorità vaticane. Ma non è di questo che vogliamo ora parlare, dato che è già oggetto di molta attenzione. Ci interessa ora riflettere piuttosto sul contenuto delle divulgazioni». Il caso del Fondo Pensioni. «Un esempio - afferma il gesuita - è quello della situazione del Fondo Pensioni, sul quale sono state espresse in successione di tempo valutazioni molto diverse, da quelle che parlano con preoccupazione di un grande "buco", a quelle che forniscono invece una lettura rassicurante (come risultava nei Comunicati ufficiali autorevolmente pubblicati tramite la Sala Stampa della Santa Sede)».Quanto agli immobili, «com'è ovvio - spiega il portavoce vaticano - vi è poi tutto il discorso sulle finalità e gli impieghi dei beni che appartengono alla Santa Sede. Beni che presi nel loro complesso si presentano come ingenti, sono in realtà finalizzati a sostenere nel tempo attività di servizio vastissime gestite dalla Santa Sede o istituzioni connesse, sia a Roma, sia nelle diverse parti del mondo. Le origini delle proprietà di questi beni sono varie, e vi sono a disposizione da tempo anche strumenti adatti per conoscerne la storia e gli sviluppi (ad esempio, è bene informarsi sugli accordi economici fra Italia e Santa Sede nel contesto dei Patti Lateranensi e sulla opera di impostazione di una efficace amministrazione, svolta da Pio XI con l'aiuto di ottimi ed esperti collaboratori, opera comunemente riconosciuta come saggia e lungimirante anche negli aspetti di investimenti all'estero e non solo a Roma o in Italia)».

(Con fonte Askanews)