27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
storie di roma

San Lorenzo, Celestino racconta il suo quartiere

Era un bar, ma ora è molto di più. E' diventato l'icona di uno dei quartieri più in voga della Capitale

ROMA - San Lorenzo, negli ultimi anni, è cambiato moltissimo. E il locale più antico della zona, che ha aperto per la prima volta la sua saracinesca nel 1904, ci racconta perché.

Il locale più famoso di San Lorenzo
Da anni per le vie di Roma girano cartoline col suo volto. E' Celestino, il proprietario baffuto di uno dei locali più famosi della Capitale. Ha gli occhi azzurri, nascosti dietro un paio di occhiali con le lenti spesse e tutti, a San Lorenzo, lo conoscono. La sua attività prima era un semplice bar, oggi è un punto di riferimento, un'icona per gli abitanti della zona. Un ristorante noto per l'amatriciana, sempre frequentato dai giovani per i gustosi aperitivi pomeridiani, ma anche per un eccellente cocktail per il dopo cena. Ma Celestino, se parla del suo quartiere, ha l'amaro in bocca.  

I problemi del quartiere
«L'attività ha aperto nel 1904, mica ieri - confessa con un tono di voce grave -, ma qua c'è gente che conosco da 40 anni che non mi saluta più. È un quartiere problematico e noi siamo il capro espiatorio». In effetti, San Lorenzo è cambiato moltissimo negli ultimi anni. Sono comparse le scritte colorate sui muri, gli appartamenti si sono affollati di giovani che affittano le stanze a prezzi più bassi rispetto alle altre zone di Roma e che si attardano in strada fino a notte fonda e il traffico di droga riempie le pagine della cronaca di quartiere. L'abbrutimento alcolico e lo spaccio, tuttavia, solo alcune delle tematiche salite agli onori delle cronache negli ultimi anni.

La proposta
Basta farci un salto, in tarda serata, per rendersene conto. Per chi ci abita e non è sempre facile riuscire a dormire con gli schiamazzi che provengono dalla strada. Celestino, però, ha una soluzione: «Una volta c'erano delle regole rigide sulla chiusura - ricorda il proprietario del locale -. A mezzanotte, o all'una d'estate, tutti a nanna». Una regola che, nelle sue convinzioni, se rispettata da tutti, potrebbe risollevare le sorti del quartiere: «I residenti sono tranquilli, le autorità controllano meglio». E i giovani? «Si abituano ad uscire prima, ché magari ci scappa anche una cena, un teatro, un buon concerto...» Forse non sarebbe male dare ascolto all'icona di San Lorenzo.