29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Il sindaco si faccia da parte

Campidoglio, Panecaldo: Mi auguro che Marino non ritiri le dimissioni

Fabrizio Panecaldo, consigliere di Roma Capitale, capogruppo Pd e coordinatore della maggioranza, afferma che, sebbene non sia una scelta facile, è giusto che il sindaco uscente si faccia da parte

ROMA - «Mi auguro che il sindaco Marino non ritiri le dimissioni. Spesso non è l'azione in positivo quella che cambia le sorti, ma soprattutto il non fare. Marino non è sicuramente il più grande problema di Roma, ma oggi rischia di non rappresentare la soluzione per Roma. Mi auspico che prevalga il buon senso». Così Fabrizio Panecaldo, consigliere di Roma Capitale, capogruppo Pd e coordinatore della maggioranza, ai microfoni di RadioRadio, durante il programma «Un Giorno Speciale».

«Non mi candiderò»
Panecaldo ha poi aggiunto che lui non si ricandiderà alle prossime elezioni: «Io per esempio io non mi ricandiderò più - ha detto - quindi per me la più grande passione della vita che era il credere che si può cambiare, chiudo la pagina e ricomincerò con il mio lavoro, per molti vuol dire la chiusura traumatica del proprio ma per il bene della città bisogna capire che si deve fare un passo indietro».

Non è una scelta facile
«Bisogna essere sereni al netto del fatto che ognuno di noi ha il cuore pesantissimo - ha proseguito - è di tutta evidenza che non è una scelta facile. Non è una scelta facile dover ammettere che non si recupererebbe più il rapporto con la città, ad iniziare dai 19 consiglieri del gruppo capitolino, che a testa bassa sono stati dentro l'aula, sarà poco significativo se la gente ci dirà 'è quello che dovete fare', no! Perchè l'abbiamo fatto in corso di mafia capitale con uno stato d'animo che solo tentando di mettersi nella pelle dei consiglieri si puo' capire quale potesse essere. Abbiamo portato a casa delibere tutte importanti. Siamo stati migliaia di volte a votare, anche perché c'è stata un'opposizione, facendo le dovute eccezioni ovviamente, che spesso ha usato quegli scranni come una platea personale, è evidente che, dover ammettere, uscendo fuori dalle mura e guardando con maggiore obiettività lo stato dell'arte, sappiamo che nonostante siano state messe in campo tante rivoluzioni, queste non sono state percepite dalla città, bisogna prenderne atto. Bisogna tracciare una riga. Ognuno di noi, vorrei che fosse chiaro, si sta giocando il proprio destino, le proprie passioni», ha concluso Panecaldo.





(con fonte Askanews)