28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Il ricordo

Boldrini: «Omicidio Fortugno fu spartiacque, riti mafie mutarono»

Lo ha sottolineato la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, in un messaggio inviato alla famiglia Fortugno: «La strage di Duisburg deturpò immagine di una regione solidale»

ROMA - «L'omicidio politico-mafioso del Vicepresidente dell'Assemblea regionale della Calabria, Franco Fortugno, avvenuto dieci anni fa, rappresentò uno spartiacque. Era il segno, per il modo, il tempo e il luogo in cui avvenne (il seggio delle primarie dove si votava per la scelta del premier del centrosinistra), che qualcosa mutava radicalmente nei riti della criminalità organizzata del nostro paese». Lo ha sottolineato la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, in un messaggio inviato alla famiglia Fortugno.

«Anche se i due avvenimenti non hanno tra loro uno stretto collegamento, se non nell'efferatezza e nell'audacia, quell'omicidio - ha proseguito - fa il paio con quegli altri omicidi che solo due anni più tardi si verificarono, sempre per mano della 'ndrangheta, nella città di Duisburg. Si tratta di episodi che hanno in massima parte deturpato, per quei processi sommari che sono ormai così frequenti nei media del nostro tempo, l'immagine di una regione per molti versi complicata. Episodi che hanno messo in ombra tutto il positivo che la Calabria pure esprime sul piano della solidarietà e dell'accoglienza».

«Sono questi - ha sottolineato ancora Boldrini - i due temi cruciali che, soprattutto a causa delle profonde disuguaglianze che si sono in questi ultimi anni accentuati sull'intero pianeta, stanno acquisendo un valore crescente nel sempre più difficile equilibrio della convivenza umana».

«Nell'inviare un sentimento di vicinanza alla moglie Maria Grazia e all'intera famiglia Fortugno, considero lodevole l'iniziativa del Consiglio regionale di tenere in tale occasione un'apposita seduta nella città di Locri, convinta come sono che la memoria deve svolgere una sua insostituibile funzione all'interno delle diverse istituzioni della Repubblica», ha concluso.