27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
'Ndrangheta

Lettera e bossolo a vedova Fortugno

È la 14esima in quattro anni. La Laganà deputata Pd: «Terrorismo psicologico, vado avanti serena»

LOCRI - La quattordicesima lettera di minacce indirizzata all'onorevole Maria Grazia Laganà, vedova del vicepresidente del consiglio regionale Franco Fortugno, ucciso a Locri nel 2005, è stata intercettata nel centro di smistamento postale di Lamezia Terme (Catanzaro). Nella busta c'era un proiettile di pistola e un foglio con riferimenti espliciti alla morte della parlamentare del Partito democratico.
«Continuerò il mio impegno politico e per raggiungere la verità sulla morte di mio marito ha detto ad ApCom l'onorevole Maria Grazia Laganà commentando l'accaduto, è poi ha aggiunto - proseguirò nella battaglia di legalità e verità che mi sono imposta all'indomani della morte di Franco».

Questa lettera è la quattordicesima intimidazione dall'uccisione di Franco Fortugno Fortugno, avvenuto a «Palazzu Nieddu del Rio» il 16 ottobre del 2005, all'interno del seggio costituito per le primarie dell'Unione, ma è pure la prima con dentro dei proiettili.
Diventata onorevole nel 2006 la vedova Fortugno è da sempre impegnata nella lotta contro la ndrangheta a favore della libertà e della legalità in Calabria, è fa parte della commissione parlamentare antimafia.
Per l'omicidio di Franco Fortugno, in primo grado dalla corte d'assise di Locri sono stati condannati i presunti mandanti ed esecutori dell'uccisione del politica calabrese, tutti alla pena dell'ergastolo, mentre è in corso davanti alla corte d'Appello di Reggio Calabria il processo di secondo grado.

Lumia (PD): «Solidarietà e sostegno» - «Le intimidazioni arrivano puntuali tutte le volte che si prova a fare un passo in avanti verso la verità e la giustizia sull'omicidio di Francesco Fortugno. La sua eliminazione ha segnato uno spartiacque nella lotta alla 'ndrangheta. All'onorevole Maria Grazia Lagana' e alla famiglia vanno tutta la mia solidarietà e il mio pieno sostegno». Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando la notizia dell'ennesima lettera minatoria ricevuta dalla vedova di Francesco Fortugno.

Scopelliti: «Non sarà lasciata sola» - «Esprimo la mia più totale solidarietà all’on. Maria Grazia Laganà per le minacce ricevute. Purtroppo in Calabria i soliti vigliacchi pensano di poter condizionare la vita dei politici con vili intimidazioni ma devono sapere che non otterranno risultati». Questo il messaggio del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti dopo la lettera minatoria inviata al deputato calabrese Maria Grazia Laganà. «Qualche anno fa – ha aggiunto Scopelliti – l'on. Laganà ha subito la perdita del marito, l’allora vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno: per questo motivo le minacce da lei ricevute hanno un significato ancora più grave». «Mi preme ribadire – ha concluso Scopelliti – che le Istituzioni e tutti i calabresi sono dalla sua parte e non la lasceranno da sola, perchè il vento sta cambiando e la Calabria ha voglia di riscatto».