19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Ancora problemi per Roma

Giubileo 2015, tangenti sulle gare: Arrestato funzionario del Campidoglio

Pagavano mazzette per aggiudicarsi le gare di appalto per la manutenzione delle strade della Grande Viabilità di Roma: in manette due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale

ROMA - I due imprenditori arrestati (ai domiciliari) oggi dai carabinieri a Roma sono titolari di due ditte e, in base alle verifiche dell'Autorità anticorruzione, soci occulti uno dell'altro. I due imprenditori avevano partecipato alla gara per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della capitale.

Il «cartello»
L'aggiudicazione parziale della gara effettuata dal Comune lo scorso 9 ottobre è stata bloccata ieri, 13 ottobre, dall'Anac in esecuzione dei controlli previsti dal Dpcm del 27 agosto 2015 che assegna all'Autorità anticorruzione compiti di sorveglianza sugli appalti del Giubileo. L'anticorruzione ha scoperto che le due società avevano presentato l'offerta tacendo i rapporti esistenti tra le due ditte e quindi di fatto ponendo in essere un 'cartello'. Da qui il parere contrario del presidente dell'Anac Raffale Cantone. Si tratta della prima gara per il Giubileo bloccata dall'Anac. Nell'inchiesta avviata dalla magistratura è coinvolto anche un funzionario del Comune.

Le intercettazioni
«Se noi non c'avemo quelli semo morti! Perché allora dovemo fààà...gli scemi del villaggio. Se noi c'avemo quelli stavolta so' morti tutti!». Così dice Luigi Martella ad Alessio Ferrari in una intercettazione riportata dal gip di Roma Massimo Di Lauro. I due professionisti sono finiti agli arresti domiciliari insieme con il funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale Ercole Lalli, nell'ambito di una inchiesta della Procura capitolina su una gara d'appalto per la manutenzione delle strade. Gli accertamenti, coordinati dai pm Stefano Pesci ed Alberto Pioletti, riguardano quelle informazioni che potevano esser veicolate. «Per tale ragione - scrive il giudice - essi desideravano conoscere anzitempo in quale o quali lotti erano state invitate imprese riferibili ai predetti, in modo da presentare offerte più aggressive ('menaje') su tali lotti ed ottenere così l'aggiudicazione sia pur a costo di minori margini di profitto». Il gip Di Lauro aggiunge poi: «In materia di turbata libertà degli incanti, la turbativa può realizzarsi non solo nel momento preciso in cui la gara si svolge, ma anche nel complesso procedimento che porta alla gara medesima».



(con fonte Askanews)