18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Il pontefice parla del demonio

Papa Francesco: «Calunnie, invidie e trappole vengono dal diavolo»

Il Pontefice presiede la messa a Casa Santa Marta e nella sua omelia invita i cristiani a essere vigili per evitare il male

CITTA' DEL VATICANO - Interpretare male chi fa il bene, calunniare per invidia, tendere trappole per far cadere, tutto questo non viene da Dio ma dal diavolo. Il Papa, che sta presiedendo il sinodo ordinario sulla famiglia, commenta il Vangelo del giorno presiedendo la Messa del mattino a Casa Santa Marta esortando al discernimento e alla vigilanza.

Papa Francesco a Casa Santa Marta
Nel Vangelo di questo venerdì, ha detto Francesco a quanto riportato dalla Radio vaticana, Gesù scaccia un demonio, fa il bene, sta tra la gente che lo ascolta e riconosce la sua autorità, ma c'è chi lo accusa, sottolinea il Papa: «C'era un altro gruppo di persone che non gli voleva bene e cercava sempre di interpretare le parole di Gesù e anche gli atteggiamenti di Gesù, in modo diverso, contro Gesù. Alcuni per invidia, altri per rigidità dottrinali, altri perché avevano paura che venissero i romani e facessero strage; per tanti motivi cercavano di allontanare l'autorità di Gesù dal popolo e anche con la calunnia, come in questo caso. 'Lui scaccia i demoni per mezzo di Belzebù. Lui è un indemoniato. Lui fa delle magie, è uno stregone'. E continuamente lo mettevano alla prova, gli mettevano davanti un tranello, per vedere se cadeva».

Il maligno da le istruzioni
Papa Francesco invita al discernimento e alla vigilanza. «Saper discernere le situazioni»: ciò che viene da Dio e ciò che viene dal maligno che «sempre cerca di ingannare», «di farci scegliere una strada sbagliata». «Il cristiano non può essere tranquillo che tutto va bene, deve discernere le cose e guardare bene da dove vengono, qual è la loro la radice». In un cammino di fede «le tentazioni tornano sempre, il cattivo spirito non si stanca mai». Se «è stato cacciato via» ha «pazienza, aspetta per tornare» e se lo si lascia entrare si cade in una situazione peggiore. Infatti, prima si sapeva che era «il demonio che tormentava». Dopo, «il Maligno è nascosto, viene con i suoi amici molto educati, bussa alla porta, chiede permesso, entra e convive con quell'uomo, la sua vita quotidiana e, goccia a goccia, dà le istruzioni».

Il Papa invita al discernimento
Con «questa modalità educata» il diavolo convince a «fare le cose con relativismo», tranquillizzando la coscienza: «Tranquillizzare la coscienza. Anestetizzare la coscienza. E questo è un male grande. Quando il cattivo spirito riesce ad anestetizzare la coscienza si può parlare di una sua vera vittoria, diventa il padrone di quella coscienza: 'Ma, questo accade dappertutto! Sì, ma tutti, tutti abbiamo problemi, tutti siamo peccatori, tutti?'. E nel 'tutti' c'è il 'nessuno'. 'Tutti, ma io no'. E così si vive questa mondanità che è figlia del cattivo spirito». Il Papa ribadisce le due parole, vigilanza e discernimento: «Vigilanza. La Chiesa ci consiglia sempre l'esercizio dell'esame di coscienza: cosa è successo oggi nel mio cuore, oggi, per questo? E' venuto questo demonio educato con i suoi amici da me? Discernimento. Da dove vengono i commenti, le parole, gli insegnamenti, chi dice questo? Discernere e vigilanza, per non lasciare entrare quello che inganna, che seduce, che affascina. Chiediamo al Signore questa grazia, la grazia del discernimento e la grazia della vigilanza». (Fonte Askanews)