26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Il sindaco parla dagli Stati Uniti

Marino: Le mie scelte impopolari perché non sono politico di professione

Il sindaco Ignazio Marino parla da Filadelfia e spiega le motivazioni che l'hanno spinto a scegliere questa professione: «Qual è il lavoro che può fare la differenza?»

ROMA – Non fa il sindaco di professione e questo, spesso, l'ha portato a fare «scelte poco popolari». Così il primo cittadino di Roma, Ignazio Marino, parlando da Filadelfia, ha spiegato la scelta della sua professione. Marino ha tenuto una Provost Lecture della Temple University di Filadelfia in occasione della quale ha specificato che quando gli viene chiesto il perché di un cambio di professione così importante, risponde sempre con una domanda: «Qual è il lavoro che può fare la differenza?».

Le sfide di Roma
Commentando la situazione di Roma, il sindaco ha risposto che «Roma rappresenta una sfida unica, ha i problemi di una grande Capitale ma allo stesso tempo bisogni speciali». Tra le sfide più grandi cui l'Urbe deve far fronte in questo delicato momento, c'è senza dubbio quella del Giubileo Straordinario indetto da Papa Francesco. «Anche questa è una grande sfida», spiega il primo cittadino, che è arrivato ieri negli Stati Uniti proprio per accompagnare il Pontefice nella visita statunitense.

Il sindaco in cerca di mecenati
Ignazio Marino ieri è stato impegnato nell'accordo con gli Stati Uniti per trovare sostenitori della cultura romana. La politica di Ignazio Marino è stata da sempre caratterizzata da un'attenzione particolare per la cultura e oggi il sindaco è in cerca, fuori dall'Italia, di fondi per alimentare il patrimonio culturale di Roma: «Una priorità per me è di sicuro la promozione dell'eredità culturale di Roma, unica nel suo genere», continua il sindaco. «Ho iniziato a cercare fondi privati, in tutto il mondo, per preservare, restaurare i nostri tesori che non appartengono solo ai romani ma all'intera umanità», ha affermato in conclusione Marino.