18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Parla l'assessore ai Trasporti

Roma-Lido, Esposito: Non ci sono soluzioni ai disagi, serve ristrutturare

Continuano i disagi sulla Roma-Lido. L'assessore Esposito spiega che l'unica soluzione starebbe nel ristrutturare la linea e chiede agli utenti di non prendersela con i macchinisti Atac

ROMA – Ai ritardi e ai disagi dei trasporti sulla linea ferroviaria Roma-Lido non c'è soluzione. A dirlo è l'assessore ai Trasporti di Roma, Stefano Esposito, che, commentando a Radio Campus la situazione incresciosa, ha affermanto che «ieri è stata una delle tante giornate di passione. C'è stato un blocco dei treni per altro nell'ora di punta».

L'unica soluzione è ristrutturare
«Mi è stata data prima l'informazione che il tutto era causato da un furto di cavi di rame, dopo tre ore invece sono stato informato che a causare il disagio era stato un corto circuito», ha continuato l'assessore. L'unica soluzione possibile, secondo Esposito, sarebbe quello di investire sui trasporti e ristrutturare la linea in questione. «Altrimenti continuerà ad essere una croce. Noi abbiamo fatto quello che potevamo fare, se hai una macchina vecchia o hai le risorse per cambiarla oppure balli. Per me è una grande sofferenza, è inutile che racconti di avere in mano la soluzione perché non ce l'ho. Una battaglia persa? Non lo so, sicuramente è una situazione in cui ogni giorno ci si apre un problema», ha affermato ancora l'assessore.

L'appello agli utenti
Esposito ha continuato chiedendo agli utenti di Atac di non addossare le responsabilità a macchinisti e dipendenti Atac perché se la Roma-Lido continua a funzionare è soltanto per «l'abnegazione delle squadre di pronto intervento e dei macchinisti», spiega Esposito, che continua: «Anche ieri qualcuno se l'è presa con loro, sbagliando. Da quando ci sono io, salvo rarissime eccezioni, macchinisti, autisti e dipendenti di Atac stanno dando il 110%, dico ai cittadini di non prendersela con loro». Al massimo – chiede l'assessore – «Prendetevela con me, mi prendo io tutte le responsabilità, ma non prendetevela con chi sta lavorando seriamente».