28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Il ministro della difesa sull'emergenza migranti

Pinotti: Sull'immigrazione finalmente l'Italia non è più sola

L'Italia è diventata un esempio per tutto il resto d'Europa con la sua azione, «finalmente è riconosciuta anche la piattaforma politica che da tempo stava portando avanti, ha affermato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti in materia di flussi migratori

ROMA (askanews) - Sull'emergenza immigrati l'Italia «finalmente non è più sola» a chiedere «diritto di asilo europeo e gestione comune dei rimpatri», anzi è stata riconosciuta anche «la piattaforma politica» che il Paese stava da tempo portando avanti. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, presente all'aeroporto friulano di Rivolto per il 55esimo anniversario della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan).

L'Itaia come esempio
«Sì, è così», l'Italia è diventata un esempio per tutto il resto d'Europa con la sua azione, «finalmente è riconosciuta anche la piattaforma politica che da tempo stava portando avanti», ha detto Pinotti parlando ai microfoni di RaiNews 24, «Da un lato noi abbiamo detto sempre di saper fare anche da soli, lo abbiamo fatto per lungo tempo con Mare Nostrum nel salvataggio delle vite umane; oggi lo fa l'Europa e noi siamo contenti che ci sia stato questo passaggio. Anche per le missioni di sicurezza in mare abbiamo detto di poter fare anche da soli, lo abbiamo sempre fatto. Ma il tema è europeo e ora abbiamo una missione europea che combatterà gli scafisti».

Tutti i Paesi chiedono aiuto
«Oggi però il tema è la prospettiva, quindi il diritto di asilo europeo e la gestione comune dei rimpatri», ha concluso il ministro della Difesa, «Finalmente l'Italia non è più sola, o unita a pochi, a chiedere queste cose: oggi ci sono tutti i principali leader europei. E' triste che questo avvenga dopo aver guardato tutti con le lacrime e la morte nel cuore la foto di un bimbo che ha lasciato la vita nel mare, però oggi possiamo vedere altri bimbi che invece possono sorridere perchè arrivano nei posti dove non c'è morte e possono sperare in un futuro di sicurezza».