29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
La messa del suffragio del boss

Il parroco: «Non posso negare un sacramento»

Parla Padre Francesco Fissore della chiesa San Girolamo Emiliani, dove ieri si è svolta la messa di suffragio di Vittorio Casamonica. Il parroco si giustifica e afferma che era suo compito concedere la messa a «chi chiede perdono»

ROMA (askanews) - «Il primo santo è stato un ladrone e questo lo dico perché non si può negare la messa a chi chiede perdono». Padre Francesco Fissore è il parroco della chiesa di San Girolamo Emiliani e oggi ha tenuto la messa di suffragio per Vittorio Casamonica, il boss dell'omonimo clan deceduto nei giorni scorsi. 

Le letture del giorno
«Il funerale non si è tenuto qui per i tanti partecipanti - ha continuato il sacerdote - personalmente conosco poco la famiglia Casamonica, alcuni ragazzi frequentano l'oratorio, vengono a giocare a pallone qui». Nell'omelia il sacerdote - ha spiegato - si è attenuto alle letture previste per oggi. C'era una lettera di San Paolo e una citazione del Vangelo di Matteo. «Questa è quella che più mi ha impegnato perché si parla della valutazione che hanno gli scribi e i farisei».

L'impegno di sacerdote
Padre Fissore ha poi aggiunto: «Da parte mia ci deve essere la considerazione per i buoni cristiani, non posso negare un sacramento. Oggi le donne come al solito hanno fatto la comunione e molti degli uomini hanno partecipato alla cerimonia. Come sacerdote il mio impegno è quello di tutelare il diritto di tutti ad accedere a un sacramento».