2 ottobre 2025
Aggiornato 23:00
I cinque stelle romani puntano il dito contro il sindaco

M5s: Le scuse di Marino? Irricevibili e tardive

In occasione della conferenza stampa di venerdì scorso in Campidoglio in cui si annunciava la rivoluzione di Atac, il primo cittadino di Roma Ignazio Marino chiedeva scusa ai cittadini per i disagi subiti nelle ultime settimane. Per i pentastellati romani le parole di Marino sono ingiustificabili

ROMA - «Il sindaco si scusa oggi con i cittadini per gli enormi disagi nel trasporto pubblico di Roma», ma si tratta di «scuse sono irricevibili e tardive». Queste le parole del Movimento 5 Stelle romano, che, all'indomani della conferenza stampa in Campidoglio in cui il primo cittadino Ignazio Marino annuncia la rivoluzione nel servizio dei trasporti pubblici, commenta in modo particolarmente critico le parole del sindaco.

I due anni di ritardo di Marino
Quello che sottolineano i pentastellati capitolini è che l'inquilino del Campidoglio si è reso conto con un ritardo di un paio d'anni dei problemi relativi all'azienda dei trasporti romani, arrivando ad ammettere finalmente che la situazione di disagio attuale andrebbe addossata anche a parte delle sfere alte dell'azienda romana Atac, i cui dirigenti hanno dimostrato, nel corso degli ultimi due anni, totale incapacità di gestione dell'azienda. «Ignazio Marino si accorge con due anni di ritardo che parte dei problemi dell'Atac sono dovuti anche ad una compagine dirigenziale inadeguata, in sovrannumero e super pagata», spiegano i 5 Stelle di Roma.

La mozione del M5S del 2013
Eppure – continua l'attacco dei grillini – al primo cittadino dell'Urbe sarebbe bastato dar retta al lavoro concreto e diligente portato avanti dal gruppo M5s: risale, infatti, ad agosto del 2013 una mozione proposta dal Movimento 5 Stelle e approvata dall'Assemblea Capitolina nella quale venivano denunciata la gran parte dei problemi che Marino «scopre» solo oggi. In quella mozione il M5s romano era riuscito a coinvolgere l'Aula affinché l'azienda dei trasporti pubblici romanda tornasse ad essere efficiente, all'insegna di trasparenza e meritocrazia.

Svendere ai privati non è la soluzione
Quello che oggi ribadiscono i pentastellati di Roma è che è giunto (ormai da qualche mese, in realtà) il tempo in cui il sindaco abbandoni la poltrona: «Il tempo per il sindaco sia scaduto». L'unica vera via d'uscita per risolvere la situazione emergenziale in cui verte l'azienda dei trasporti pubblici della Capitale non è di certo quella di aprire le porte al privato: l'unica prospettiva possibile – incalzano i cinque stelle – sarebbe quella di «aumentare la velocità commerciale dei mezzi con corsie preferenziali protette e impianti semaforici sincronizzati». Dunque si rende necessario l'intervento sul servizio attuale: investire nel rafforzamento del sistema esistente permetterebbe, infatti, – a detta dei grillini – di risolvere il nodo delicato di Atac. Ricorrere al privato, com'è stato annunciato lo scorso venerdì dal sindaco Marino, non è altro che «l'ennesimo tentativo di svendere un patrimonio costruito con decenni di tasse dei cittadini romani».