Mafia capitale, Salvini: Stop a sbarchi per fermare il business degli immigrati
44 arresti per associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni e trasferimento fraudolento di valori, con l'aggravante delle modalità mafiose. Torna «Mafia capitale» e politica e istituzioni tremano
ROMA - A sei mesi di distanza, torna l'operazione «Mondo di mezzo». Si apre, dunque, il secondo capitolo di quella che alle cronache è conosciuta come Mafia Capitale. Roma, ma non solo: Sicilia, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna e sullo sfondo ancora una volta il business dei migranti e la gestione dell'accoglienza. 44 gli arresti in corso di esecuzione per associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni e trasferimento fraudolento di valori, con l'aggravante delle modalità mafiose. Un'ondata di arresti che tocca esponenti politici di Forza Italia e del Pd, addentrati nelle istituzioni capitoline.
Alfano e Renzi? «Spargono clandestini negli alberghi»
«Fermare subito le partenze e gli sbarchi, bloccare subito tutti gli appalti!», scrive il leader del Carroccio, Matteo Salvini, sulla sua bacheca Facebook commentando i 44 arresti. La soluzione al business degli immigrati è una e una soltanto: impedire che i barconi partano dalle coste settentrionali dell'Africa, impedire che in Italia si crei «domanda» di accoglienza. «Altro che buoni, accoglienti e solidali... sono ladri!», inveisce ancora Salvini contro istituzioni e politici che marciano sulla situazione delicata dell'emergenza sbarchi, nascondendosi dietro l'ipocrisia tipica della sinistra. Il segretario della Lega punta il dito, ancora, contro il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che «spargono clandestini negli alberghi di mezza Italia, capito chi ci guadagna?».
Marino si dimetta
«Che cos'altro deve accadere perché Marino se ne vada e si torni alle urne?». Il segretario della Lega nord tuona contro il primo cittadino di Roma. L'aveva fatto durante la prima tornata di arresti e torna a gridare oggi che il sindaco si dimetta e si torni a votare. Marino a casa, sì, ma anche il governo dovrebbe assumersi le responsabilità della situazione ormai fuori controllo in merito al nodo immigrazione e accoglienza. Come specifica il leader della Lega, il governo è stato interrogato, ma nessuna risposta è ancora giunta: «C'è un'interrogazione parlamentare della Lega del dicembre scorso sul centro immigrati di Mineo e adesso emergono porcherie proprio su quel centro».
Il sindaco si difende
La risposta del primo cittadino dell'Urbe non tarda ad arrivare e Marino si difende dalle parole di Salvini – e non solo, anche da Fratelli d'Italia Giorgia Meloni avanza la stessa richiesta di dimissioni. «Continuiamo in questo modo», afferma sereno il sindaco di Roma, che continua dichiarando che tra gli arrestati non c'è nessun membro della giunta che guida la città. Marino sostiene che una «politica antica», nelle forme e nei contenuti, «e in alcuni casi gravemente colpevole», è stata allontanata dallo stesso sindaco «con l'azione amministrativa». Parla di una politica «del cattivo esempio», Marino, e sottolinea come oggi in Campidoglio non vi sia più traccia di quelle realtà e che, anzi, la sua giunta, come quella di Ostia, sia costituita da «persone perbene che vogliono ridare la qualità di vita e tutti i diritti e la dignità che la Capitale merita».
- 11/09/2018 Mafia Capitale, storia dello scandalo che ci ha insegnato come le mafie si sono prese tutta la filiera dell'immigrazione
- 11/09/2018 Mafia Capitale, 18 anni al "Ras delle coop" Buzzi, 14 a Carminati. Riconosciuta l'aggravante mafiosa
- 22/07/2017 Mafia Capitale, il Procuratore Pignatone: «A Roma le mafia esistono e non mi arrendo»
- 21/07/2017 Mondo di mezzo, se a Roma la mafia non esiste cosa è mafia?