28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
La Lega Nord si attribuisce il merito di aver migliorato il ddl del governo

Pini: «Nell'antiterrorismo siamo riusciti a coniugare sicurezza e privacy»

L'insieme del pacchetto delle norme sull'antiterrorismo è arrivato questa mattina alla Camera, e l'esame si è concluso nel tardo pomeriggio. Si tratta di un tema delicato ed importante, che da lato vede la necessità di tutelare la sicurezza dei cittadini e dall'altro il rispetto della loro privacy. Ne abbiamo parlato con l'On. Gianluca Pini, deputato della Lega Nord.

ROMA – L'insieme del pacchetto delle norme sull'antiterrorismo è arrivato questa mattina alla Camera, e l'esame si è concluso nel tardo pomeriggio. Si tratta di un tema delicato ed importante, che da lato vede la necessità di tutelare la sicurezza dei cittadini e dall'altro il rispetto della loro privacy. Ne abbiamo parlato con l'On. Gianluca Pini, deputato della Lega Nord.

Qual è la vostra posizione, come Lega Nord, sul disegno di legge antiterrorismo proposto dal governo?
«Il testo di legge come quello che era stato proposto faceva letteralmente schifo, perché non serviva a nulla. Quindici giorni di esame in Commissione hanno permesso di migliorarlo sul alcune questioni: in primis aumentando le pene per i reati di terrorismo. C'era per esempio la parte relativa al mantenimento dei dati del traffico telefonico e telematico, e il governo aveva creato un mostro su questo punto! Noi abbiamo invece dato una logica al fatto che le compagnie telefoniche potessero trattenere e fornire dati riservati: limitando questa possibilità solo ai tre casi di mafia, terrorismo e pedopornografia. Poi siamo anche riusciti a far stralciare la parte che permetteva l'accesso remoto ai pc, perché è una roba che non sta né in cielo né in terra. Nella lotta al terrorismo abbiamo fatto un piccolo passo avanti in questo paese ed è stato dato un bel segnale, anche se non è il testo che avremmo voluto. Il testo dovrebbe migliorare anche nella parte relativa alle missioni internazionali e vedremo cosa accadrà. Al momento non possiamo dire se voteremo a favore, ma non siamo tentati neanche dal votare contro: se il testo rimane grossomodo questo probabilmente ci asterremo, perché qualche norma funzionale la contiene.»

Come si concilia il rispetto delle norme sulla privacy con il bisogno di emendare norme sull'antiterrorismo?
«Lo Stato non è altro che un patto sociale tra cittadini che si dotano di regole. Se queste regole sono eccessivamente garantiste, e creano in qualche modo il rischio di un insicurezza sociale, è chiaro che si deve ripensare – senza cadere in eccessi – alla possibilità di sospendere le norme sulla privacy qualora ve ne fosse bisogno. E' un punto di equilibrio che va trovato e secondo me oggi è stato trovato. Per esempio, il fatto che sia stata stralciata parte dell'art. 2, cioè l'accesso remoto ai computer di qualsiasi cittadino, è un buon compromesso.»