10 dicembre 2024
Aggiornato 05:30
M5S boccia le 27 dismissioni volute da Marino

Frongia: «Svendono per coprire buchi e inefficienze»

Approvate dall'Assemblea capitolina le privatizzazioni delle partecipate: da Assicurazioni di Roma a Centrale del latte passando per Aeroporti di Roma. Il sindaco si difende: «Siamo il primo Comune a tagliare i rami secchi»

ROMA – Da Farmacap, che diventerà società per azioni invece di finire in liquidazione, alla chiacchieratissima Assicurazioni di Roma, per i cui dipendenti sono previsti «piani di ricollocazione». Da Centrale del latte, ancora al centro di una complessa vicenda giudiziaria e ritenuta una «partecipazione non strategica», al Centro agroalimentare, che verrà delocalizzato a Guidonia. E poi ancora AceaAto2, Aeroporti di Roma, Cif Spa, Bcc e le aziende di secondo livello di Ama e Atac. E persino Eur Spa, ma non subito: ne verrà ceduto il 10% solo dopo il completamento della Nuvola di Fuksas. Un elenco lunghissimo: sono ventisette le partecipate per le quali l'Assemblea capitolina ha approvato ieri la dismissione, un'operazione da 150 milioni di euro. Il maxi-emendamento della Giunta è stato smembrato in una raffica di voti separati per ogni azienda, su richiesta del Movimento 5 stelle. Ma il risultato non è cambiato: l'operazione ha comunque ottenuto il via libera dell'aula Giulio Cesare, tra i fischi dei lavoratori intervenuti tra il pubblico.

MARINO: «TAGLIATI I RAMI SECCHI» – Salvo i piccoli incidenti di percorso degli stralci di Investimenti spa, proprietaria della Fiera, e Biblioteche di Roma, escluse dal piano, per il sindaco Ignazio Marino è un successo. Il suo progetto, difeso strenuamente dal fuoco di fila delle proteste non solo da parte dell'opposizione ma anche di una fetta della sua stessa maggioranza, è giunto in porto. «Un risultato storico – lo definisce il primo cittadino – Roma ha compiuto la scelta di concentrare tutto il suo impegno sui servizi ai cittadini e di uscire dalle partecipate non strategiche. Non si tratta solo di ridurre dei costi, ma anche di rendere più efficace e puntuale il lavoro dell’amministrazione. Siamo il primo Comune a fare un simile passo, tagliando vecchie abitudini e strutture oggi davvero dispendiose e non utili alla città».

FRONGIA: «UN GIUBILEO SENZA ASSICURAZIONI?» – Ma, anche prendendo per buono il risparmio in tripla cifra promesso per le casse comunali, la dismissione di queste società nasconde tante piccole insidie che potrebbero manifestarsi solo quando sarà troppo tardi. Un caso su tutti è quello di Assicurazioni di Roma, i cui dipendenti, per l'appunto, hanno fatto sentire la loro protesta anche durante la lunga maratona dell'aula. «I rischi del prossimo Giubileo sono un esempio lampante del valore strategico di questa azienda per l'Amministrazione – spiega Daniele Frongia, consigliere del Movimento 5 stelle – Nessun altro operatore privato è in grado di coprire i rischi che la mutua ha garantito soprattutto in occasione degli Anni Santi del 1983 e del 2000. Questo permetterebbe di non dover avviare attività sperimentali ma di attingere alla pregressa esperienza: non a caso, infatti, l’azienda ha proposto di mantenere gli stessi costi a fronte di una sinistrosità che inevitabilmente aumenterà. Senza contare i costi di liquidazione della società che graveranno sulle tasche dei cittadini. Il M5s continua a chiedere la valorizzazione di questi asset che sono un patrimonio pubblico».